Famiglia

Adozione di embrioni: don Benzi scrive al Ministro

Riceviamo e pubblichiamo la lettera che don Benzi ha scritto a Storace.

di Sara De Carli

Don Oreste Benzi, presidente dell’associazione comunita’ Papa Giovanni XXIII, ha inviato al ministro Francesco Storace una lettera in cui chiede un provvedimento che consenta di adottare gli embrioni abbandonati. Gentile ministro, il censimento sugli embrioni umani congelati ha evidenziato con forza la consapevolezza degli italiani che si tratti di vite umane da difendere, dimostrato dal fatto che il 97% dei genitori biologici abbiano risposto all’appello delle cliniche, chiedendo di non distruggere i loro figlioletti, che al piu’ presto riaccoglieranno per dar loro una possibilita’ di nascere e di vivere dignitosamente. Per gli 800 che restano abbandonati le chiediamo un provvedimento urgente che ne permetta l’adottabilita’, cosi’ come da lei annunciato nei giorni scorsi, in linea con il pronunciamento del Comitato Nazionale di Bioetica e in piena sintonia con la legge 40/2004 che non permette mai la distruzione dell’embrione umano. Gia’ dal 1996 diverse mamme e papa’ della nostra Comunita’ si stanno rendendo disponibili ad accogliere questi piccoli cuccioli d’uomo. Si tratta per lo piu’ di famiglie senza problemi di sterilita’, con figli naturali e/o accolti che, con un grande amore per la vita di ogni uomo, si sono aperti all’accoglienza di coloro che vengono rifiutati da questa società. Abbiamo al momento 7 famiglie disposte ad accogliere subito uno o piu’ embrioni umani abbandonati qualora si rendesse possibile, piu’ altre disponibili piu’ avanti nel tempo o che si stanno interrogando. La conoscenza del nostro progetto ha fatto emergere molte altre persone interessate da ogni parte d’Italia, spesso con problemi di sterilita’ ma con una grande attenzione al rispetto della vita nascente, coppie che hanno rifiutato le tecniche di fecondazione assistita perche’ ritenute inaccettabili o perche’ gia’ sperimentate con grosse delusioni. Di queste, 10 sarebbero pronte ad accogliere subito uno o piu’ embrioni umani abbandonati. Ritengo importante esplicitare che queste coppie sono ben consapevoli delle scarse probabilita’ di sopravvivere di questi bambini abbandonati e che alcuni di questi potrebbero nascere con conseguenze psico-fisiche o handicap anche gravi. La nostra specifica vocazione a legarci ai più poveri e ai più rifiutati ha fatto emrgere in diverse delle nostre coppie la disponibilità ad accogliere prioritariamente proprio quelli che nessun altro sceglierà a causa dei maggiori rischi legati ai tanti anni di congelamento o all’incertezza sulla loro salute.


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