Cultura

Biotech: ok ai brevetti sulle forme viventi

Ok del Senato alla brevettabilità di forme viventi. Divieto categorico di brevettabilita' per tutte le invenzioni il cui sfruttamento commerciale sia in contrasto con la dignita' umana, il buon cos

di Sara De Carli

Via libera anche in Italia alla brevettabilita’ di forme viventi. Mercoledì14 febbraio l’Assemblea del Senato ha definitivamente approvato il decreto legge per l’attuazione della direttiva comunitaria 98/44/CE, che disciplina gli aspetti giuridici, tecnici ed etici delle invenzioni biotecnologiche. La nuova legge – che dovra’ ora essere pubblicata in Gazzetta ufficiale – prevede la possibilita’ di brevettare un materiale biologico contenente informazioni genetiche, il procedimento tecnico attraverso il quale il materiale viene prodotto, lavorato e impiegato oppure una qualsiasi nuova applicazione di materiali e procedimenti gia’ esistenti. Condizione richiesta pero’ e’ il rispetto di criteri di “novita’, originalita’ e applicabilita’ industriale”. Una sequenza di un gene, per esempio, potra’ essere considerata un’invenzione biotecnologica soltanto se e’ finalizzata alla produzione di una proteina con una funzione specifica e se puo’ trovare una concreta utilizzazione in campo industriale. Divieto categorico di brevettabilita’ invece per tutte le invenzioni il cui sfruttamento commerciale sia in contrasto con la dignita’ umana, il buon costume, la tutela della salute, l’ordine pubblico e l’ambiente. No secco, dunque, alla possibilita’ di considerare un’invenzione il corpo umano, dal concepimento e in ogni stadio del suo sviluppo, o i procedimenti di clonazione umana. Nessuna tutela giuridica inoltre per i trattamenti chirurgici o terapeutici e i metodi di diagnosi.


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