Sostenibilità

Politica ovunque addio alle competenze

Per il rettore della normale sta scomparendo la cultura della conversazione. "E nessuno se ne occupa, nemmeno il centrosinistra. Unica speranza la società civile"

di Chiara Sirna

Il patrimonio artistico? «A rischio svendita». La tutela del paesaggio? «Inesistente». È una condanna senza appello quella che Salvatore Settis, archeologo, rettore alla Normale di Pisa, lancia contro il governo in materia di ambiente e beni culturali. «Hanno depenalizzato i reati ambientali, anche quelli del presidente del Consiglio in Sardegna», accusa. E il male maggiore all?orizzonte è «la scomparsa di tecnici competenti nei posti controllo a tutto vantaggio di pressioni politiche». Dunque più che scelte ambientali, contentini pre elettorali. Ecomondo: Il meccanismo del condono edilizio di fatto si traduce in un enorme indebolimento delle competenze statali sui vincoli paesaggistici. In aggiunta la sanatoria introdotta nella legge delega sull?ambiente permette di estinguere i reati di violazione dei vincoli paesaggistici commessi entro il 30 settembre 2004. Non sono più esenti nemmeno le zone sottoposte a tutela. Che scenari si aprono? Salvatore Settis: È un vero disastro. La schizofrenia del governo ha raggiunto il suo culmine. Nel gennaio 2004 il Codice Urbani prescriveva il divieto di depenalizzare qualsiasi reato sull?ambiente, cosa che lo stesso ministro non ha esitato a decantare in un libro come fiore all?occhiello. Pochi mesi dopo, a ottobre, la legge delega depenalizzava proprio quei reati. Basta percorrere le nostre coste per rendersi conto del livello di scempio. Solo il 18% è rimasto intatto, l?82% è invaso da costruzioni, lecite e abusive. E continueranno a crescere. Ecomondo: Quale meccanismo consente le autorizzazioni indiscriminate? Settis: Il passaggio del controllo agli enti locali ha prodotto disastri innumerevoli, a prescindere dal colore delle amministrazioni, di destra o di sinistra. I Comuni da un lato sono più vicini ai cittadini, ma sotto elezioni fanno lievitare i permessi edilizi. Senza contare che con i tagli cui sono sottoposti gli enti locali, è un modo per fare cassa. La Toscana è tra le regioni meglio amministrate da questo punto di vista eppure, tanto per fare un esempio, San Vincenzo, in provincia di Livorno, è stato affossato da una politica di permessi indiscriminati. Basta confrontare una carta del 1980 con una di oggi: la pineta costiera è stata distrutta. Ecomondo: Nel mirino di ambientalisti e non solo, è finita anche la mercificazione del patrimonio artistico-culturale dello Stato. Le leggi sulla Patrimonio spa e Infrastrutture spa hanno introdotto per la prima volta nel 2001 il concetto di dismissioni dei beni anche culturali. Questo cosa comporta? È verosimile parlare di svendita indiscriminata? Settis: Intanto il marchingegno della Patrimonio e della Infrastrutture spa è un fallimento. Da cifre ufficiose sappiamo che gli incassi sono addirittura inferiori alle aspettative e i costi superiori ai benefici: ci sono una cinquantina di impiegati da pagare. In ogni caso da allora sono stati venduti migliaia di beni di Stato. Ecomondo: Ma tra questi, quanti di valore storico-artistico? Settis: È qui il problema. Manca un rapporto ufficiale, negli annunci di vendita si danno solo gli estremi catastali. Non credo sia stato ancora venduto nulla di importante sul piano culturale, altrimenti sarebbe scoppiato lo scandalo, ma la legge resta incostituzionale e inaccettabile perché mercifica i beni culturali. Ecomondo: Il ministro dell?Economia è diventato plenipotenziario in materia, dunque può decidere di vendere senza l?autorizzazione del ministro dei Beni culturali. Che rischi comporta? Settis: Con il Codice Urbani, per i beni culturali e il paesaggio si è posto rimedio prevedendo l?autorizzazione delle Soprintendenze. Ecomondo: Ma l?art. 27 della Finanziaria 2004 ha imposto la verifica dell?interesse storico-artistico degli immobili entro 30 giorni. Pena della mancata verifica, il silenzio-assenso. Settis: Il meccanismo del silenzio-assenso per i beni culturali è stato eliminato per fortuna poche settimane fa ed è un enorme passo avanti. Resta comunque il problema della scarsa funzionalità delle Soprintendenze. Ecomondo: Cosa intende? Settis: Negli ultimi dieci anni è stato assunto un decimo del personale andato in pensione. Da cinque anni neanche una persona, nei precedenti cinque, 300 in tutto. Il ministro Buttiglione ha annunciato un concorso per 18 persone prima della fine della legislatura ammettendo egli stesso che ne servirebbero 1.180. L?età media dei dipendenti è di 55 anni, non ci si può aspettare che pensionamenti. Le direzioni generali sono passate da 4 a 44, che vuol dire regresso. E per di più gli incarichi sono sempre più ricoperti da amministrativi che di conoscenze tecniche non ne hanno. Si decide per pressioni politiche più che per competenze. Ecomondo: Riusciamo a fare degli esempi concreti? Settis: Da fonti ufficiose, ma devo ancora verificarlo, so che nella provincia di Reggio Calabria, nella zona in cui sono stati ritrovati i bronzi di Riace il vincolo ambientale sulla costa è stato cancellato. La Fondazione Museo egizio di Torino è gestita con troppa disinvoltura: gli oggetti sono stati conferiti per 30 anni dallo Stato alla fondazione, che però ha solo un direttore e non ha personale. La Soprintendenza invece, che ha il personale, non ha più gli oggetti. Questa è schizofrenia pura e assenza di senso istituzionale. Ecomondo: Che scenari per il futuro? Settis: È preoccupante il calo della cultura di conservazione, ma soprattutto lo sforamento della politica in campi prettamente tecnici. E nonostante tutto nessuno fa di questa battaglia una bandiera, nemmeno i partiti dell?Unione. L?unica speranza è la capacità di opposizione della società civile, che si sta mostrando sempre più sensibile su questi temi. Un archeologo accademico Salvatore Settis si laurea in Archeologia classica all?università e alla Scuola Normale superiore di Pisa nel 1963. Nel 1969 diventa professore incaricato di Archeologia greca e romana e professore ordinario dal 1976 al 1985 all?università di Pisa. È stato preside della facoltà di Lettere e filosofia del medesimo ateneo, professore ordinario di Storia dell?arte e dell?archeologia classica alla Scuola Normale superiore di Pisa, preside della facoltà di Lettere e filosofia sempre della Normale della quale dal 1999 è rettore. È membro di prestigiose istituzioni culturali nel mondo.


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