Politica

Stefano Valdegamberi: «Eccola mia agenda 2007»

È al timone dell’assessorato alle Politiche sociali della Regione Veneto dal 9 novembre 2006: ecco le sue priorità

di Redazione

Stefano Valdegameri, classe 1970, è stato nominato il 9 novembre 2006 assessore alle Politiche sociali della Regione Veneto.

Assessore Valdegamberi, lei assume la guida dell?assessorato al sociale del Veneto dopo una importante iniziativa legislativa, ovvero l?approvazione della nuova legge sulla cooperazione sociale. In molti l?hanno definita un esempio da seguire, ma per renderla operativa sono necessarie altre norme a supporto. È possibile quindi stimare un termine per gli adempimenti applicativi?
La legge sulla cooperazione sociale recentemente approvata in Veneto è frutto di un?importante convergenza realizzatasi in seno al Consiglio regionale, dove maggioranza e opposizione hanno saputo fare quadrato, integrando due diverse proposte legislative. È un fatto politico che deve essere valorizzato e che può rappresentare il percorso migliore per proseguire l?evoluzione futura del nostro sistema di politiche sociali, in tutti i suoi delicati aspetti. La nuova legge consentirà di dare maggiore promozione e sostegno alle cooperative sociali, facendole partecipare in modo più organico e coerente al sistema integrato dei servizi alla persona, oltre che a favorire l?inserimento lavorativo di persone svantaggiate e/o con disabilità. Per quanto riguarda i primi adempimenti, gli uffici regionali stanno già provvedendo e a gennaio sarà pronto il nuovo albo.

Da oltre un anno nella giunta presieduta dal governatore Galan, prima come assessore ai Rapporti con gli enti locali e ora al sociale. Prima di questa esperienza è stato sindaco e vicepresidente di una comunità montana. Ha quindi elementi utili per giudicare il rapporto tra gli enti locali e il mondo associativo e del volontariato. Qual è la sua opinione?
Il passaggio attraverso l?esperienza di amministratore locale è stato per me un passaggio formativo fondamentale. Non solo perché è stato utile a conoscere leggi e normative, e a fare esperienza della macchina amministrativa a livello locale. Ma anche e soprattutto perché si vive più compiutamente l?aspetto della sussidiarietà, sia in senso ?verticale? nei rapporti con Provincia e Regione, sia in senso ?orizzontale?, nel rapporto con i soggetti dell?associazionismo e del volontariato, il cui contributo è fondamentale alla costruzione della rete dei servizi sociali. Una rete nella quale non dobbiamo dimenticare il ruolo importantissimo della famiglia, vero primo ambiente di sviluppo e cura di attenzioni nei confronti delle persone più deboli.

Quali sono i settori sui quali dovrebbe puntare maggiormente il suo assessorato per dare continuità ad una qualità del servizio sociale indubbiamente riconosciuta al Veneto?
Coinvolgere nella rete dei servizi gli erogatori pubblici e privati, profit e non profit, nella direzione di favorire servizi di sempre maggiore qualità ed efficacia. In questo senso è imminente l?entrata in vigore della disciplina sull?accreditamento, aspetto al quale le strutture venete da alcuni anni si stanno preparando, con successo. La Regione dal 2004 ha messo in moto numerose risorse per favorire investimenti strutturali per la costruzione o l?ammodernamento di molte strutture – da quelle per l?infanzia alle case di riposo – il cui numero si conta in alcune centinaia.

La politica spesso è mediazione. Al di là del lavoro di squadra, c?è un argomento, un tema o un servizio sul quale personalmente vorrebbe investire in quanto lo ritiene strategico per il sociale?
È in cantiere in Consiglio regionale la legge istitutiva del Fondo regionale per la non autosufficienza, un embrione della quale compare per la prima volta anche nella Finanziaria statale. Mi piacerebbe inaugurare il mio compito di assessore proprio portando al traguardo questo importante provvedimento che interessa tutti i cittadini, garantendo una tranquillità economica qualora ad una persona vengano a mancare le condizioni di autonomia psico-fisica.

Una domanda molto concreta: quanto investirà la Regione Veneto nel settore sociale?
Nonostante la difficile situazione dei conti pubblici, posso affermare con soddisfazione che la Regione Veneto continuerà il positivo trend di spesa nell?ambito del sociale, che nel 2007 si arricchirà di un nuovo fondo di rotazione di 20 milioni di euro per spese di investimento.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA