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Tumore al seno: un opuscolo informativo per le lavoratrici
Sto uscendo da un delicato intervento al seno, in seguito ad una diagnosi di tumore. Vorrei riprendere al più presto il lavoro, ma mi domando se è riuscito a fare tutto ciò che facevo prima.
Sto uscendo da un delicato intervento al seno, in seguito a una diagnosi di tumore. Vorrei riprendere al più presto il lavoro, ma mi domando se riuscirò a fare tutto ciò che facevo prima (lavoro in un negozio di fiori) e se posso chiedere di essere adibita a mansioni meno pesanti. Elena S.
Si stima che siano oltre 150 mila le donne che in Italia ogni anno combattono contro il tumore al seno. Una delle problematiche più sentite, secondo tante testimonianze, riguarda proprio il lavoro. Chi affronta la malattia ha un fortissimo bisogno di conoscere diritti e doveri legati alla propria condizione (periodo di comporto, difficoltà a svolgere alcune mansioni, timore del licenziamento, mobbing).
Per questo è uscito di recente il libretto Tumore al seno e tutela delle lavoratrici, realizzato dal ministero del Lavoro su proposta del Forum italiano di Europa Donna e strutturato in quattro capitoli tecnici, che affrontano l?ambito dei diritti lavorativi assicurati alla donna affetta da tumore al seno; un capitolo che raccoglie storie di vita vissuta e un?esaustiva appendice normativa e presentazione dell?attività di Europa Donna.
Per ciò che riguarda le attività possibili e le mansioni lavorative sconsigliate nella fase post operatoria, è particolarmente prezioso il contributo della dottoressa Maria Antonietta Nosenzo, responsabile dell?unità di Senologia all?ospedale Sacco di Milano. «L?incisione delle fasce muscolari, la rimozione di uno o più linfonodi e la cicatrice possono condizionare dolore, limitazione e stasi», scrive la dottoressa. «In tal senso è molto importante controllare il dolore post operatorio, eliminare posture e respirazione non corrette». C?è il rischio, infatti, di danni secondari dovuti alla ipomobilità, ed è fondamentale la riattivazione del circolo linfo-venoso.
«Sono sconsigliati lavori che implicano movimenti ripetuti per lungo tempo», spiega la Nosenzo, «o eseguiti con sforzo o con il braccio ?giù?».
Le lavoratrici che eseguono mansioni che affaticano il braccio possono, ove previsto, rivolgersi al medico competente per cambiare mansione lavorativa. «è sconsigliato stirare troppo a lungo con ferri pesanti e a vapore, nonché tenere fonti di calore sul braccio (in prossimità di forni)». Bisogna evitare, infine, tagli, punture di spine o di aghi da cucito e l?uso di sostanze tossiche o allergizzanti.
L?opuscolo è scaricabile dai siti www.welfare.gov.it oppure www.europadonna-italia.it.
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