Mondo
Iraq: per il Post oltre 17mila vittime nella seconda metà del 2007
La cifra e' ben piu' bassa di quella fornita dalle Nazioni Unite, che ha denunciato 28.076 morti nei primi dieci mesi dell'anno appena concluso
di Paolo Manzo
Oltre 17mila iracheni, tra civili, militari e agenti di polizia, sono stati uccisi in Iraq negli ultimi sei mesi del 2006, quando piu’ violenti si sono fatti gli scontri settari tra sunniti e sciiti, iniziati nel febbraio scorso con l’attacco alla moschea sciita di Samarra. A fornire la cifra e’ stato il Washington Post, che cita dati del ministero della Sanita’ di Baghdad, secondo cui nei primi sei mesi dell’anno appena concluso sono state contate 5.640 vittime, un numero piu’ che triplicato nel secondo semestre, con 17.310 morti. In totale, nel 2006 le vittime della violenza in Iraq sono state 22.950, quasi il doppio dei 13.896 morti di cui ha dato notizia nei giorni scorsi il ministero degli Interni. E comunque la cifra – che, per stessa ammissione di un funzionario del ministero della Sanita’, non e’ completa – e’ ben piu’ bassa di quella fornita dalle Nazioni Unite, che ha denunciato 28.076 morti nei primi dieci mesi dell’anno appena concluso. Un dato che un portavoce del governo di Baghdad, Ali Dabbagh, aveva definito nelle settimane scorse ”esagerata ed inaccurata”.
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