Economia

Stranieri: sportello lavoro anche in coop

Protocollo con gli Interni agevola le pratiche: le centrali cooperative daranno informazioni a famiglie e imprese con domanda per impiegare lavoratori extracomunitari

di Chiara Sirna

A partire dal 2007 le sedi territoriali delle centrali cooperative daranno informazioni a famiglie e imprese che hanno presentato domanda per impiegare lavoratori extracomunitari, e interverranno per sanare eventuali errori che ne ritardano l?iter. Lo prevede un accordo siglato il 6 dicembre tra i ministeri della Solidarietà sociale e dell?Interno e le più importanti associazioni di categoria per accelerare il rilascio del nulla osta, fornire informazioni ai datori di lavoro e attivare le «necessarie sinergie» tra sportelli unici per l?immigrazione e associazioni.

Il protocollo d?intesa darà alle associazioni di datori di lavoro come Confcooperative, Lega cooperative, Confindustria, Coldiretti, Cna, Confapi, Confcommercio e Confesercenti (per citare le più importanti) la possibilità di accedere, dietro delega del datore di lavoro, al sistema informatico degli sportelli unici per l?immigrazione, i cosiddetti Sui. «È un accordo quadro », ha commentato il segretario generale di Confcooperative, <b>Vincenzo Mannino</b>, «che abbiamo siglato dopo la sperimentazione dello sportello unico. Sarà cura delle nostre diramazioni territoriali giungere a un protocollo con le prefetture per semplificare l?assunzione di un lavoratore extracomunitario nelle nostre coop». Il testimone ora passa in mano alle sedi locali. «Già nel 2005», spiega <b>Sabina Valentini</b>, responsabile delle relazioni sindacali e industriali di Confcooperative, che ha curato i termini dell?intesa, «avevamo sperimentato, tramite una procedura di accreditamento, la possibilità di accedere ai dati degli sportelli unici per via telematica. Ora si è fatto un passo avanti aprendo la strada alle sedi territoriali, alle quali abbiamo trasmesso l?intesa. Spetterà a loro attivarsi». E dovranno farlo da gennaio, siglando accordi con i prefetti e le associazioni del territorio. «Il valore aggiunto», conclude la Valentini, «è che gli accordi cambieranno a seconda delle esigenze. Potranno prevedere solo la consultazione telematica della pratica o anche un?assistenza a 360 gradi. Con deleghe ad hoc infatti sarà possibile accettare e gestire richieste di imprese non associate».

Il ruolo delle associazioni sarà determinante nelle province in cui la situazione è più critica a causa del gran numero di richieste presentate. Anziché limitarsi a dire dove si è fermata la domanda, per esempio, potrebbero intervenire per sbloccarla. E le spese? L?accordo non prevede finanziamenti statali, ma non è escluso che ai datori di lavoro, specialmente se non iscritti, le associazioni chiedano un contributo per il servizio.

Info:
www.confcooperative.it
tel. 06.680001
www.legacoop.it
tel. 06.844391

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.