Cultura

Cari Berlusconi e Prodi basta battute sui diversi

Cari candidati premier, siamo in par condicio e dunque scrivo a entrambi così nessuno può dire niente

di Franco Bomprezzi

Cari candidati premier, siamo in par condicio e dunque scrivo a entrambi così nessuno può dire niente. Vi rileggo due vostre battute che hanno fatto il giro di giornali e televisioni, nei giorni scorsi. Romano Prodi, 4 febbraio: «Sarà meglio che Berlusconi, invece di parlare a una sedia vuota, ci salga su quella sedia, così almeno acquisterà una statura normale». Silvio Berlusconi, 8 febbraio: «Non so se Prodi è più alto di me, sicuramente è più largo… Io faccio solo ironie, dall?altra parte arrivano solo insulti e panzane». Mi permetto,a nome del mondo delle persone basse e larghe, e più in generale a nome di tutti coloro che hanno una qualche imperfezione, proprio come voi, di assegnarvi un cartellino giallo da ammonizione. Avete avanti a voi ancora due mesi di tempo per confrontarvi civilmente, come vorrebbe il presidente della Repubblica, sulle questioni che stanno a cuore agli italiani. Ebbene, ci sono circa tre milioni di persone disabili che vi ascoltano, vi guardano, e, molto probabilmente, si incavolano,perché non ci trovano niente da ridere in battute che si basano sul dileggio di un difetto fisico. Non siete i soli, è uno sport praticato a mani basse, a destra, al centro, a sinistra. Battute su sordi, ciechi, autistici, manca solo lo scemo del villaggio.Ho notato che Ciampi ha fatto un esplicito richiamo, per la campagna elettorale, al «rispetto della persona umana».Non credo che siano parole dettea caso. Pensateci bene, e ditelo ai vostri attaccanti, alle mezze punte, alle riserve, agli allenatori.C?è gente, là fuori del video, che è grassa, bassa, ipovedente, povera, di colore, vecchia, depressa, o semplicemente normale.Le vostre battute non fanno ridere. Fossi in voi, chiederei scusa pubblicamente. E non fatelopiù.


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