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Promuovere le pari opportunità:arriva la guida ai finanziamenti

I programmi europei mirano a ridurre le disparità tra uomini e donne nel mondo dell'occupazione e dell'imprenditoria con progetti trasnazionali

di Redazione

Gazzetta ufficiale: una circolare (n. 4 del ?99) firmata dal ministro Laura Balbo chiarisce le modalità per presentare le proposte per il finanziamento di iniziative che promuovono le pari opportunità fra donne e uomini, nei settori dove la presenza femminile è meno numerosa: finanze, mass-media, giustizia, partiti politici e pubblica amministrazione. Il provvedimento è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell?11 gennaio, serie generale n. 7.
Chi intende partecipare al programma comunitario per lo scambio di informazioni e la promozione delle pari opportunità tra donne e uomini può presentare un progetto – che sarà finanziato fino al 40 per cento del costo totale – attenendosi alle modalità stabilite dalla circolare n. 4 firmata dal ministro Laura Balbo e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell?11 gennaio, serie generale n. 7. L?iniziativa (adottata dal Consiglio della Comunità il 22 dicembre del ?95 con decisione 95/593/CE) ha l?obiettivo di favorire lo scambio di informazioni sul modo migliore di fornire a uomini e donne le stesse possibilità in tutti i settori (mainstreaming), conciliando la vita familiare con quella professionale. I progetti che intendono accedere al finanziamento devono riguardare innanzitutto il settore dell?occupazione e della vita professionale, con particolare attenzione alla riduzione della divergenza tra i tassi di disoccupazione femminile e maschile, al riconoscimento delle donne imprenditrici in campo economico, alla partecipazione degli uomini ai compiti di custodia e di assistenza all?interno della famiglia e alle professioni legate alla custodia di bambini, anziani e persone non autosufficienti. Le iniziative potranno avere come obiettivo anche l?elaborazione di metodi e strategie per promuovere la partecipazione equilibrata di uomini e donne ai processi decisionali, e la divulgazione dell?informazione sul diritto europeo in materia di pari opportunità. Per essere ammessi al finanziamento, i progetti dovranno essere transnazionali e coinvolgere almeno tre Stati membri della Comunità o comunque dello spazio economico europeo (Norvegia, Islanda e Liechtenstein) che operino in partenariato. Possono partecipare, oltre che le organizzazioni provenienti da Estonia, Repubblica Ceca e Slovacchia, anche i Paesi candidati a diventare membri dell?Unione: Ungheria, Lituania e Romania. Le proposte, che godranno di un cofinanziamento massimo non superiore a 150 mila Euro (circa 300 milioni di lire), potranno essere presentate dalle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori, dalle organizzazioni non governative, dalle associazioni femminili, dagli enti locali e dalle Regioni. Chi è interessato dovrà contattare per iscritto (lettera o fax) la Commissione europea per ottenere il modulo della candidatura e la guida pratica per compilare in maniera corretta la domanda. La proposta sarà poi inviata per posta o depositata, in quattro copie entro il primo marzo ?99, alla Commissione europea Direzione generale V Occupazione, relazioni industriali e affari sociali, Unità V/D/5 ?Pari opportunità tra donne e uomini e politica della famiglia?, Rue de la Loi 200, B – 1049 Bruxelles. Una copia della proposta deve poi essere spedita a questo indirizzo: Giovanni Rocca – Dirigente Div. VII Igiene e sicurezza del lavoro, presso la Direzione generale dei rapporti di lavoro – Ministero del Lavoro e della previdenza sociale – via Flavia, 6 – 00186 Roma. Per ulteriori informazioni, la Commissione suggerisce di contattare l?unità V/D/5 di Bruxelles a questo numero di fax: 003222963562.

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