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La liguria raddoppia…

Verata la legge regionale, che apre anche ai minori e ai detenuti. Ma Roma non apprezza

di Stefano Arduini

Il servizio civile ?tira?, e la Liguria raddoppia. Lo scorso 3 febbraio la Giunta regionale ha infatti approvato un disegno di legge che istituisce e disciplina il sistema di servizio civile regionale, che così andrà ad affiancarsi all?attività coordinata dall?Ufficio nazionale di Roma. «Abbiamo ampliato il ventaglio delle opportunità per i giovani del territorio in un momento di crescente interesse dei nostri ragazzi nei confronti di questa esperienza», annuncia il vicepresidente regionale con delega alle Politiche sociali, in quota Margherita, Massimiliano Costa. Le statistiche sembrano dargli ragione: a fronte di 511 volontari avviati in regione nel 2003, nel 2004 sono stati 617 e per il 2005 si stima un incremento superiore al 30% rispetto l?anno precedente. Una crescita costante che potrebbe ricevere un nuovo slancio proprio con la nascita di un servizio civile al 100% made in Liguria. Nei 21 articoli della legge istitutiva è stata prevista una copertura di 200mila euro. Rispetto allo standard nazionale, la Liguria apre le porte anche ai minorenni (dai 15 anni). Il limite massimo è invece portato da 28 a 29 anni. A questi progetti potranno partecipare anche i giovani detenuti. Requisito necessario rimane la residenza, anche temporanea, sul territorio regionale, indipendentemente però dalla cittadinanza. «L?obiettivo», continua Costa, «è valorizzare la crescita della singola persona rendendola parte attiva nella società e sviluppando nel giovane una coscienza civica utile a migliorare e accrescere la coesione sociale». Una strategia che poggerà su una solida spina dorsale costituita dal non profit locale. Anche per la stesura della legge il vicepresidente si quindi è avvalso della consulenza di un network di 12 soggetti qualificati riuniti sotto l?ombrello della Clesc – Conferenza ligure enti di servizio civile. Il servizio civile ligure, però, come altre esperienza analoghe, a Roma non ha suscitato molti entusiasmi. Anzi. Il ministro responsabile Giovanardi ha sempre premuto perché le Regioni, invece di sperimentare iniziative autonome, partecipassero anche economicamente al sostegno del servizio civile nazionale. Diametralmente opposta la prospettiva di Costa: «Quella di Giovanardi mi sembra una grande contraddizione: da una parte Roma ci taglia i fondi e dall?altra ci chiede di finanziare il servizio civile nazionale? Mi sembrerebbe troppo»


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