Non profit

Trapianti del fegato: ricerca sulla combinazione organo – ricevente

In collaborazione con il Cnt - Centro nazionale trapianti l’Aisf darà il via a un’iniziativa che coinvolgerà quasi tutti i centri italiani specializzati in trapianto del fegato

di Benedetta Verrini

Sono stati 1.070 i trapianti di fegato effettuati nel nostro Paese da gennaio a novembre 2006. Eppure, ancora 1.650 pazienti aspettano un organo per continuare a vivere e molti altri, a causa dell?elevata incidenza dell?epatite C in Italia, rischiano di aver bisogno di un trapianto nei prossimi anni.

La lunga lista d?attesa è legata alla scarsità di donatori, soprattutto giovani. Circa il 40% dei fegati donati, infatti, non è ?ottimale? perché proviene da persone anziane. Ma è possibile migliorare i processi che portano a scegliere quale organo destinare a ogni particolare ricevente (match donatore-ricevente)? è quello che si propone di chiarire l?Aisf – Associazione per lo studio del fegato, promotrice del progetto Liver Match.

In collaborazione con il Cnt – Centro nazionale trapianti, l?Aisf darà il via entro marzo 2007 a un?iniziativa che coinvolgerà quasi tutti i 22 centri italiani specializzati in trapianto del fegato.

Saranno seguiti per oltre tre anni i prossimi mille pazienti trapiantati, con l?obiettivo di «raccogliere dati», ha spiegato Antonio Gasbarrini, segretario Aisf, «che permettano di rendere più oggettiva e riproducibile possibile la combinazione ottimale donatore-ricevente». In futuro sarà dunque possibile «riuscire a creare un modello di utilizzo dei donatori che funzioni allo stesso modo in tutti i centri», ha aggiunto Stefano Fagiuoli, direttore della Gastroenterologia degli Ospedali riuniti di Bergamo. «Questo potrà innalzare il livello di eccellenza della nostra comunità scientifica, già fra le migliori in Europa». Basti pensare che in Italia il 79% dei trapiantati di fegato raggiunge la sopravvivenza a un anno dall?operazione, mentre la media europea è del 72%.

Info: www.webaisf.org

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