Non profit

Gallina

Animale da laboratorio, o, al massimo da scaffale di supermercato. Per la goffa ma simpatica gallina il futuro era gia grigio ben prima che arrivasse l'aviaria

di Alter Ego

Disperate creature, che nessuno difende. Quante campagne per alleviare le sofferenze dei ratti da laboratorio; quante battaglie per salvaguardare i lupi, gli orsi, le pernici, persino le vipere. Invece per le galline nessuno muove un dito: le si guarda come prodotti da laboratorio, animali confezionati. Si chiude un occhio come se le lor vite fossero vite artificiali. Cose non nostre, prodotti delle macchine, figlie della serialità più rigida e meccanica. Così arriva il vento malefico dell?aviaria e per la gallina non c?è scampo. Senza che nessuno versi una lacrima. Eppure la gallina è la fotografia di un passato neanche lontano e così più umano del nostro; è il simbolo di una convivenza, di una socialità perduta con quel suo andare un po? goffo che metteva allegria e s?accontentava di un niente. Con quel suo becchettare la terra, con la goffaggine di quel battito d?ali che non si trasformava mai in volo (e quella sua goffaggine era una consolazione). Era la testimone sorniona di uomini che si volevano bene. Sapeva in cuor suo che sarebbe finita nel loro piatto, ma sembrava contenta di essere utile a uomini così. Oggi la tristezza muta delle galline rispecchia la tristezza del mondo. Irrigimentate in quelle aie che sembrano laboratori; poi confezionate in quei freddissimi scaffali dei supermercati da cui tutti si tengono lontani. Oggi addirittura messe al rogo, senza che si levi neanche un tenue ?oh? di orrore. Senza neanche un requiem piccolo come un chicco di mangime.


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