Famiglia

Minori: controrapporto Onu di Telefono Azzurro

L'associazione ha presentato un documento diverso da quello delle ong italiane a Ginevra. Eccone una sintesi

di Giampaolo Cerri

Anche Telefono Azzurro ha presentato al Comitato ONU di Ginevra un Rapporto integrativo. Un rapporto distinto da quello delle 40 ong italiane. «Lo avevamo già fatto cinque anni fa ? ha spiegato il prof. Ernesto Caffo, ordinario di neupsichiatria infantile e presidente dell?associazione, «ed eravamo stati i soli a farlo. Inoltre, ormai da tre anni elaboriamo un ampio Rapporto sulla condizione dell?infanzia e della preadolescenza, in collaborazione con Eurispes. Le analisi e le proposte presentate al Comitato ONU di Ginevra sono il frutto dell?esperienza di Telefono Azzurro, dell?attività di ascolto quotidiano della voce dei bambini, del loro disagio e dei loro bisogni, che svolgiamo attraverso il call center di Milano e attraverso i centri territoriali. A ciò si aggiunge l?approccio scientifico e il continuo confronto internazionale con i maggiori specialisti delle problematiche dell?infanzia, che è una costante del lavoro di elaborazione e di studio che ci vede impegnati ormai da quindici anni». Ecco allora una sintesi del rapporto. S.O.S. Il Telefono Azzurro – Linea Nazionale per la prevenzione dell?abuso all?infanzia, in occasione della discussione del II Rapporto del Governo italiano, prevista per il prossimo gennaio 2003, ha presentato ieri al Comitato ONU a Ginevra alcune sollecitazioni e riflessioni, con dettagliate proposte, una sorta di vero e proprio ?controrapporto?. Tali proposte devono essere intese come rapporto integrativo al Rapporto presentato dall?Italia, per una migliore e più efficace attuazione della Convenzione oNu sui diritti dell?Infanzia e dell?adolescenza del 1989, ratificata in Italia con L. 27 maggio 1991 n. 176. I rappresentanti di Telefono Azzurro hanno ampiamente illustrato, su invito dei membri del Conitato ONU, l?attività di ascolto dei bambini e del loro disagio, realizzata ormai da quindici anni attraverso le linee telefoniche. Le richieste del Comitato hanno riguardato in particolare la tipologie di chiamate e degli interventi degli esperti di Telefono Azzurro, le motivazioni delle chiamate, le attività di studio e approfondimento delle problematiche dell?infanzia sviluppate da Telefono Azzurro. Presentiamo sinteticamente le valutazioni contenute nel documento di Telefono Azzurro. La salute mentale dei bambini La sofferenza psichica assume nei bambini e negli adolescenti un carattere chiaro e ben definito: in molti casi viene sottostimata o confusa con un generale stato di disagio; in altri non viene neppure riconosciuta. E? da sempre ovvio, ad esempio, che bambini coinvolti in esperienze particolarmente stressanti (incidenti automobilistici, terremoti, lutti improvvisi, guerre, etc.) possano essere molto turbati. Tra le questioni irrisolte che necessitano di un?adeguata risposta vi è quella della diagnosi precoce, della riduzione del lasso di tempo che intercorre tra età di esordio del disturbo ed età del bambino al momento della segnalazione. E? sempre più evidente, inoltre, la necessità di garantire interventi e prestazioni efficaci ed appropriati ai diversi utenti. Appare dunque necessario modificare l?ordine delle priorità, passando dalla dimensione della quantità (più servizi, più operatori, meno posti-letto, meno ricoveri, ecc.) a quella della qualità Proposte di Telefono Azzurro – Promuovere sistemi di monitoraggio e raccolta dati – Potenziare i servizi di salute mentale – Investire risorse nella ricerca, nella sperimentazione degli interventi, nel confronto tra soluzioni ed opportunità formative consolidate a livello internazionale – – Migliorare i processi di riconoscimento e diagnosi del disturbo mentale – Sviluppare interventi di presa in carico (prevenzione e trattamento) differenziati e di qualità – Formare le diverse agenzie del territorio al lavoro di rete – Sviluppare strumenti di misurazione della qualità dei servizi e dell?efficacia degli interventi – Promuovere servizi per adolescenti – Eliminare le disparità etniche ed economiche nell?accesso ai servizi di salute mentale. – Eliminare lo stigma legato alla malattia mentale. Valorizzazione della famiglia come risorsa I bambini crescono velocemente e la loro crescita è il frutto di complesse interazioni tra fattori biologici ed ambientali. Un primo livello di criticità rimanda alla centralità della famiglia come risorsa primaria per il sostegno ai bambini e quindi alla necessità di supportarla in questo difficile compito, con politiche familiari che favoriscano tale ruolo. In particolare deve sollecitarsi la predisposizione a livello nazionale di un sistema organico di servizi e di politiche relative alla prima infanzia, tuttora assente. Proposte di Telefono azzurro: – Ridefinire a livello nazionale degli indirizzi delle politiche relative ai servizi per l?infanzia, oggi ancora del tutto assenti, nel quadro di una razionale distribuzione delle competenze fra lo Stato, le Regioni e gli Enti locali. – Attuare una seria politica di sostegno alle famiglie in difficoltà, tramite interventi capaci di offrire esperienze di identificazione, accoglienza e contenimento del loro disagio e delle loro difficoltà, di condivisione e di sostegno dei loro compiti educativi; – Attivare gli strumenti che consentano di superare la logica dell?istituzionalizzazione dei bambini tolti alle famiglie in difficoltà, partendo dall?attivazione di iniziative che aiutino a verificare la reale entità del fenomeno nelle sue diverse caratteristiche. – Ritornare ad un corretto utilizzo dell?istituto dell?affidamento familiare quale misura temporanea con scopi meramente assistenziali finalizzata a consentire che il bambino possa trascorrere in un contesto educativo migliore il tempo che risulti necessario alla sua famiglia per superare le difficoltà e agevolarne il successivo ricongiungimento. – Risistemare l?attuale disciplina relativa alla tutela dei figli all?interno della convivenza di fatto, con una migliore razionalizzazione delle competenze attualmente sparse tra tribunale ordinario e tribunale per i minorenni. – Modificare l? attuale disciplina riguardante l?affidamento dei figli nella separazione e nel divorzio con la previsione del ricorso all?affidamento congiunto quale tipologia di affidamento ordinaria non più soltanto residuale e graduale; creare un?apertura verso una procedura alternativa al contenzioso legale che renda praticabile la via della mediazione familiare al fine di superare l?esasperata conflittualità che talora caratterizza la decisione dei coniugi di separarsi e fornire agli stessi, ove necessario, gli strumenti per impostare correttamente il nuovo modello di vita familiare. – Migliorare gli strumenti giuridici nonché formativi ed informativi sul tema della sottrazione internazionale dei minori. – Addivenire finalmente ad una disciplina del fenomeno della procreazione artificiale, fenomeno da alcuni anni in piena espansione nel nostro paese per la crescita della domanda e per il progresso scientifico delle nuove tecnologie e che, in assenza di precisi criteri regolatori, rischia di stravolgere tutto il sistema delle relazioni genitori-figli. Bambino e giustizia Da un lato si propugna, almeno in base ai principi generali espressi dalla Convenzione Onu, l?ascolto del bambino come strumento di valorizzazione della sua personalità; dall?altro, tuttavia, raramente accade che egli abbia la possibilità di esprimere il suo parere nell?ambito dei procedimenti in cui il giudice deve adottare provvedimenti nel suo interesse; viceversa, si mantiene estremamente rilevante il potere di rappresentanza e di protezione dei genitori esercenti la potestà, di guisa che il bambino e l?adolescente, oltre a non essere ascoltato, non è neppure considerato parte autonoma del procedimento. Telefono Azzurro presenta le seguenti proposte: – individuare strategie di formazione per gli operatori al fine di consentire interventi integrati e di rete tra tutte le strutture che si occupano di abuso all?infanzia; – indicare procedure codificate e condivise, oggi del tutto assenti, per una corretta assunzione della testimonianza del minore all?interno del processo; – creare un albo speciale dei consulenti tecnici presso tutti i tribunali, anche minorili, per i processi che prevedono la testimonianza del fanciullo; – potenziare il numero dei magistrati; realizzare una formazione integrata fra magistrati, avvocati e operatori dei servizi socioassistenziali; integrare norme chiare sulla procedura civile da applicare nei casi di emergenza e nei procedimenti di volontaria giurisdizione in tema di potestà e di diritto minorile in generale; investire risorse economiche per migliorare la risposta e i tempi della giustizia; – valorizzare l?istituto della messa alla prova, come emerge dagli attuali orientamenti legislativi, al pari di quanto accade in molti paesi europei, in quanto strumento rieducativo valido ed efficace, che consente l?uscita del fanciullo dal circuito penale e la sua collocazione in un contesto sociale preparato ad accoglierlo ed a comprendere i suoi problemi educativi; – attuare una politica nazionale per l?infanzia e l?adolescenza che potenzi in modo organico e coordinato le strutture portanti del processo evolutivo per una concreta diminuzione delle disuguaglianze socioeconomiche, anche attraverso l?istituzione, a livello nazionale e locale, della figura del garante per l?infanzia. – Bambini e mass media Molte sono oggi le questioni insolute relative alla tutela dei diritti dei bambini rispetto ai mezzi di comunicazione di massa. Crediamo utile ribadire che essi sono ovviamente uno strumento irrinunciabile di informazione, educazione e svago per i più giovani, per i quali è necessario garantire, accanto alla tutela, il diritto e la facilità dell?accesso. Ecco le proposte di Telefono Azzurro. – Formazione degli operatori del settore: è un tratto imprescindibile del percorso di tutela dei più giovani; le aziende dovrebbero prevedere per i loro dipendenti un monte ore da dedicare ad una formazione deontologica relativamente agli utenti più deboli, che valga loro come corso di aggiornamento e sorta di ?credito? formativo. – Servizio di monitoraggio delle telecomunicazioni: deve essere fatto in modo costante e scientifico, in base ad una ?griglia? di regole minime, sia per valutarne la qualità sia per rintracciare eventuali violazioni. – Visibilità delle violazioni: sarebbe utile applicare costantemente alle violazioni, oltre alla sanzione legale prevista, una sanzione consistente nella visibilità: un breve annuncio dell?avvenuta violazione con le scuse dei responsabili nei confronti degli utenti e l?impegno a fare in modo che tali fatti non si ripetano. – Media education: imparare a riconoscere e ad usare i meccanismi che sovrintendono alla creazione di un sito Internet, di una testata giornalistica o di un programma televisivo favorisce l?acquisizione, da parte del bambino, di una competenza critica che lo renderà meno vulnerabile e gli insegnerà come non abusare dei mezzi di comunicazione di massa, in quantità e qualità della fruizione. – Campagne sociali: è opportuno realizzare per i genitori campagne pubblicitarie informative di carattere sociale, che diano alle famiglie alcune fondamentali indicazioni: non lasciare i bambini soli davanti alla TV o davanti ad Internet; esercitare l?ascolto e il dialogo; informarsi e scegliere: un film al cinema, un programma televisivo, un sito Internet, un videogioco, etc. – Istituzione di un Osservatorio Scientifico a tutela dei minori; – Progettazione di nuove forme di pubblicità, che rispettino la crescita e la formazione dei bambini, veicolando messaggi positivi ed educativi. – Aumento degli spazi televisivi dedicati ai bambini, o attivazione di un canale unico tutto per loro. – Valorizzazione dei programmi di qualità già esistenti, cercando anche di posizionarli negli orari più adatti alla fruizione. – Potenziamento, all?interno di ogni rete televisiva, della figura professionale responsabile della programmazione rivolta ai minori. – Creazione di un sistema uniforme di certificazione dei programmi, attraverso l?apposizione di un marchio di qualità. Lavoro di rete per la gestione e la prevenzione delle situazioni di abuso e maltrattamento Se da una parte si assiste ad una progressiva sensibilità politica nei confronti degli interventi a favore dell?infanzia secondo un modello di rete, dall?altra si continuano a registrare alcuni punti critici. Telefono Azzurro fa le seguenti proposte: – Riconoscere che oltre ai tre livelli indicati dal documento nazionale del 6 aprile 2001 per la formazione sul tema abuso, ovvero rilevamento, diagnosi e protezione/trattamento, occorre sviluppare e promuovere progetti formativi finalizzati prevalentemente alla valorizzazione e promozione di interventi preventivi multiagency. – Conoscere in modo più approfondito il fenomeno dell’abuso e del maltrattamento all?infanzia secondo i diversi approcci: sociologico e culturale, medico-pediatrico, psico-giuridico, psicopatologico e psichiatrico, psicosociale ed assistenziale. – Conoscere maggiormente i modelli e le attività di prevenzione dell’abuso e del maltrattamento sui minori e lo sviluppo delle capacità di osservazione, ascolto e diagnosi. – Adottare procedure di qualità condivise presupposte dalla presa in carico dei casi; – Conoscere più profondamente i ruoli e le competenze professionali degli operatori nel campo dei servizi per minori in situazione di disagio al fine di garantire la promozione del lavoro di rete e interistituzionale. – Realizzare interventi formativi di consulenza e di affiancamento con il coinvolgimento non solo degli operatori dei servizi ma anche di esperti e rappresentanti del terzo settore al fine di una maggiore condivisione di modelli interpretativi e di esperienze. q Implementare interventi formativi multiprofessionali. – Promuovere anche in contesti formativi un maggiore orientamento alla ricerca, all?analisi e all?interpretazione dei dati informativi; lo sviluppo e la promozione di modelli di analisi e di raccolta dei dati comuni. – Individuare strumenti e risorse per un maggiore confronto locale, nazionale e soprattutto internazionale per lo sviluppo e la valorizzazione di best practices. – Investire maggiormente e promuovere anche nell?area del lavoro di rete lo sviluppo e l?implementazione di nuovi strumenti di comunicazione per facilitare il confronto anche a distanza (nuove tecnologie). Il diritto dei bambini ai diritti L? Italia ha ratificato 11 anni fa la Convenzione ONU ma ancora oggi si stenta in sede giudiziaria a rendere efficaci i principi giuridici innovativi in essa contenuti: molti articoli della Convenzione non sono direttamente applicativi nel nostro ordinamento e l?interesse pieno e superiore del bambino spesso resta una mera enunciazione di principio. Telefono azzurro fa le seguenti proposte: – Impegnarsi a superare gli stereotipi e i pregiudizi che permeano la società adulta e che possono indurci a vedere nel bambino un ?piccolo uomo? e non un effettivo soggetto di diritti. – Promuovere adeguatamente lo sviluppo del bambino attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori sociali: famiglia, scuola, istituzioni. – Promuovere una cultura dell?ascolto dei bambini e degli adolescenti presso tutte le agenzie educative (famiglia, scuola, mass-media, ecc.) e in tutti i contesti sociali. – Monitorare e rilevare concretamente e costantemente, con nuovi strumenti di ricerca e procedure condivise, lo stato dell?infanzia e dell?adolescenza al fine di ottenere informazioni aggiornate; – Costituire un osservatorio permanente che, attraverso la ricerca, valuti la qualità e lo stato di salute dei servizi, delle politiche e dei progetti per l?infanzia messi in atto dalle varie amministrazioni al fine di individuarne i punti deboli e i punti di forza. – Impegnarsi ad integrare una lettura clinica e sociale con una visione epidemiologica dell?abuso e del disagio nella prospettiva di strutturare dei piani di conoscenza e di intervento che riflettano più da vicino la reale dimensione del problema, mirati ed adattati ai bisogni espressi dal territorio. La scuola: spazio di ascolto, di crescita e di prevenzione La scuola costituisce l?esperienza sociale maggiormente in grado di condizionare non solo la rappresentazione che lo studente costruisce di se stesso, ma più in generale il suo progetto di vita: come uno specchio, aiuta i più giovani a vedersi, a rappresentarsi, a scoprire i propri limiti e le proprie risorse, a definirsi. Telefono azzurro fa le seguenti proposte: – Promuovere e sostenere, da parte della scuola, la genitorialità come risorsa, supportandone la funzione educativa e facilitando la partecipazione delle famiglie ai progetti formativi. – Organizzare servizi educativi per la crescita sociale, relazionale e cognitiva dei bambini fin dalla primissima infanzia (nidi, scuole dell?infanzia, centri gioco, punti di incontro tra genitori/bambini/educatori, centri per le famiglie) e realizzare, a scuola e in città, spazi di incontro in cui i più piccoli possano liberamente esprimere la loro creatività. – Formare gli insegnanti ed educatori alle competenze relazionali, alla cultura dell?ascolto, al multiculturalismo ed alla comprensione ed all?uso di linguaggi non verbali per poter esercitare l?ascolto e il dialogo anche con soggetti portatori di handicap. – Fornire agli insegnanti, tramite momenti di formazione offerti dagli operatori del settore, le conoscenze necessarie a sviluppare un approccio critico ai mass media. – Fornire agli insegnanti, tramite momenti di formazione offerti da qualificati professionisti, le conoscenze necessarie a riconoscere i fattori di rischio nei più giovani e a prevenire lo sviluppo di comportamenti violenti verso sé o verso gli altri. – Impegnarsi affinché la scuola si assuma il compito di affrontare il tema della sessualità, articolando, con il supporto di esperti, percorsi e strumenti adeguati a ciascuna età. Bambini stranieri e legge Bossi-Fini La recentissima nuova legge sull’immigrazione (Bossi-Fini) nelle sue parti che riguardano la famiglia e i minori non sembra riuscire a dare delle risposte e strumenti decisivi rispetto alle situazioni di disagio in cui spesso si trovano i bambini e gli adolescenti stranieri presenti in Italia, ancora critiche sono le disposizioni su: ricongiungimento familiare, sui minori non accompagnati, sui richiedenti asilo. Ancora scarse sono le energie impiegate per la firma di accordi bilaterali tra l’Italia e gli Stati interessati a fenomeni quali: la tratta internazionale di minori; l’immigrazione clandestina di minori, la sottrazione internazionale di minori. E’ pertanto necessario uno sforzo legislativo nazionale e internazionale sulle aree riguardanti minori e famiglia Telefono Azzurro fa le seguenti proposte: – La promozione di convegni, seminari, momenti di confronto sulle esperienze locali di accoglienza e di inserimento di bambini e adolescenti stranieri. – L?organizzazione di maggiori occasioni formative per gli operatori e i professionisti ? assistenti sociali, insegnanti, medici, giudici, psicologi, ecc. ? che nell?ambito del loro lavoro si trovano a dover leggere, valutare e decidere su bisogni e situazioni che riguardano bambini e adolescenti stranieri. – Una comunicazione che sia capace di costruire relazioni positive tra italiani e immigrati a partire dai bambini. – Lo sforzo di elaborazione di un linguaggio, di punti di riferimento condivisi e di protocolli di intervento tra gli attori e le agenzie della rete del territorio – Una maggiore attenzione del Governo all?istituzione scuola, quale privilegiato luogo di accoglienza e di inserimento dei minori stranieri ma anche luogo di incontro dell? altro per tutti gli alunni, italiani e stranieri. – Rispetto dei diritti dei bambini e dei minori, cioè diritto all?unità familiare, diritto alla sicurezza, diritto all?istruzione, diritto all?assistenza sanitaria, diritto a una piena socializzazione con i coetanei. – Far sentire i bambini e gli adolescenti stranieri nati e cresciuti in Italia come cittadini, senza imporre loro la rinuncia alla identità e alla cultura che viene loro dai genitori, – Un impegno del Governo Italiano nel sollecitare i governi dei paesi di provenienza dei minori stranieri ad un comune, serio ed effettivo, impegno per la lotta contro l?immigrazione clandestina e il traffico di minori.


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