Famiglia
Pena di morte: Save the Children, stop immediato alle condanne di minori
L'organizzazione ricorda che tra le recenti condanne a morte alcune hanno riguardato addirittura minori, in aperto contrasto con quanto stabilito dalla Convenzione Onu sui Diritti dell'Infanzia e de
di Redazione
Si fermino immediatamente le condanne a morte di minori. A lanciare l’appello Save the Children che, nell’esprimere apprezzamento per la richiesta inoltrata dal Governo italiano alle Nazioni Unite di riaprire il fascicolo sulla moratoria universale delle pene capitali, ricorda che tra le recenti condanne a morte alcune hanno riguardato addirittura minori, in aperto contrasto con quanto stabilito, tra l’altro, dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
Nel 2006, ricorda l’organizzazione, un minorenne e’ stato giustiziato in Iran. Nel 2005, sono stati almeno 11 i minori condannati a morte e uccisi in Iran, Sudan e Pakistan. Ancora nel 2005, circa 126 persone risultavano detenute nel braccio della morte dell’Arabia Saudita per crimini commessi prima di aver compiuto 18 anni. Attualmente vi sarebbero minorenni detenuti nei bracci della morte della Repubblica Democratica del Congo, Bangladesh e Yemen.
L’applicazione della pena di morte nei confronti di imputati minorenni, cioe’ di coloro che avevano meno di 18 anni al momento in cui il reato e’ stato commesso, prosegue l’organizzazione internazionale, e’ espressamente vietata dall’articolo 37 della Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza: ”nessun fanciullo sia sottoposto a tortura o a pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti. Ne’ la pena capitale ne’ l’imprigionamento a vita senza possibilita’ di rilascio devono essere decretati per reati commessi da persone di eta’ inferiore a diciotto anni”.
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