Famiglia

Un’autority per la ricerca

L'idea dell'ematologo Pier Mannuccio Mannucci dell'universita' degli Studi di Milano

di Carmen Morrone

Cervelli in fuga, pochi fondi, un’immagine ‘sottotono’ nelle scuole e una scarsa capacita’ di attrarre giovani leve. La ricerca italiana continua a soffrire e ”per salvarla servirebbe una ‘Authority’ dedicata’ con il compito di ”creare una vera cultura scientifica, promuovere finanziamenti, garantire che vengano distribuiti per merito e non ‘a pioggia’, e controllare il ‘fiume’ di notizie che ogni giorno invade i giornali e che rischia di diffondere false speranze tra i malati”. A sostenere la necessita’ di un organismo ad hoc e’ l’ematologo Pier Mannuccio Mannucci dell’universita’ degli Studi di Milano, rappresentante del Civr (Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca) e nella rosa degli scienziati piu’ citati al mondo. ‘ ‘La proposta di una ‘Authority per la ricerca’ composta da cinque esperti, che assuma ed estenda il ruolo del Civr – ha ricordato Mannucci oggi alla Statale meneghina, in occasione di un incontro con il nuovo preside della Facolta’ di Medicina e chirurgia, professor Virgilio Ferrruccio Ferrario – era contenuta in un emendamento dell’opposizione non recepito nella stesura definitiva della legge Moratti, ed e’ stata rilanciata in un progetto di legge dedicato”. Secondo Mannucci, una soluzione di questo tipo ”richiamerebbe l’importanza della ricerca nel nostro Paese”, perche’ ”l’Italia si puo’ salvare solo investendo in cervelli e innovazione. Se oggi siamo il fanalino di coda per numero di pubblicazioni e citazioni e’ soltanto perche’ abbiamo pochissimi ricercatori – ha ricordato lo scienziato – Correggendo la classifica tenendo conto di questo fatto – ha concluso – saliremmo dal 20esimo al settimo posto al mondo, persino davanti agli Usa”.


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