Mondo

Cile: la Svizzera non sequestra tutti i conti di Pinochet

Secondo il governo, una misura straordinaria del genere non si giustifica

di Paolo Manzo

Il Consiglio federale svizzero non vuole decretare il sequestro di tutti gli eventuali conti bancari in Svizzera del dittatore cileno Augusto Pinochet, recentemente deceduto. Secondo il governo, una misura straordinaria del genere non si giustifica. L’idea e’ stata lanciata in una mozione dal parlamentare Josef Zysiadis. Il deputato ritiene che una decisione unilaterale del genere farebbe onore alla Svizzera, promotrice del nuovo Consiglio dei diritti dell’uomo dell’Onu. Nella risposta pubblicata oggi, il Consiglio federale afferma di ricorre a un metodo del genere soltanto quando la procedura ordinaria, in particolare d’assistenza giudizia, non e’ applicabile o non funziona. econdo il governo elvetico, non e’ ora il caso.

In Cile, rammenta il governo, sono state aperte inchieste penali per determinare l’origine dei fondi in questione. Nel gennaio del 2006, l’Ufficio federale di giustizia (Ufg) ha delegato al Ministero pubblico della Confederazione (Mpc) l’esecuzione di una parte delle richieste di assistenza giudiziaria presentate dal Cile, in vista di chiarire le relazioni bancarie. Il Consiglio federale ricorda pure che la legge gia’ obbliga le banche a verificare le loro relazioni d’affari con persone politicamente in vista e a trasmettere, ove cio’ fosse il caso, i loro sospetti all’Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro e di bloccare gli averi in questione.


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