Mondo

Iraq: per Cina aspettare relazioni ispettori

Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri, Zhang Qiyue, sottolineando che ''su questa base potremo avere un giusta valutazione della questione''

di Paolo Manzo

Il rientro degli ispettori in Iraq permettera’ di ottenere un ”oggettivo” rapporto sulla situazione. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri, Zhang Qiyue, sottolineando che ”su questa base potremo avere un giusta valutazione della questione”. La Cina ha cosi’ ribadito che rimane impegnata per una soluzione politica sotto l’egida delle Nazioni Unite della crisi, rinnovando l’appello a Baghdad affinche’ rispetti tutte le risoluzioni sulle ispezioni. L’Iraq deve mostrare e distruggere tutte le armi di distruzione di massa e facilitare il ritorno degli ispettori, ha aggiunto, per permettere ”una soluzione politica nella cornice dell’Onu”. Zhang ha detto anche che e’ ”troppo presto” per discutere una nuova possibile risoluzione dell’Onu, proposta da Stati Uniti e Gran Bretagna, che autorizzi l’uso della forza se l’Iraq dovesse impedire il lavoro degli ispettori. La portavoce non ha comunque confermato se il presidente cinese Jiang Zemin ed il presidente russo Vladimir Putin abbiano discusso dell’Iraq durante la loro conversazione telefonica avvenuta la scorsa notte. Nel 1991 la Cina si astenne dalla maggior parte delle votazioni delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza che permisero la guerra del Golfo.


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