Volontariato

Welby: l’ultima lettera è stata per Ignazio Marino

Continua la conferenza stampa. Pannella svela che Welby ha risposto al presidentre della commissione sanità del senato, che gli aveva scritto su Repubblica

di Sara De Carli

Riccio: Erano le 23,40, grossomodo. La causa è ovviamente arresto cardiorespiratorio, per insufficienza respiratoria grave. Io chiedo la gentilezza di comprendere che non sono abituato a pressione mediatici. Sono molto sereno, perché chiarisco che la sospensione di trattamento sanitario è ampiamente riconosciuta nella sentenza del tribunale civile. Tutti noi sappiamo che c?è il diritto alla sospensione della terapia, la sentenza era contraddittoria alla fine, dove sembrava che il
In tutti gli ospedali italiani si sospendono giornalmente le terapie e questo non ha mai portato a nessuna indagine della magistratura né all?interessamento degli italiani. Anche in questo caso finora non siamo a conoscenza di un interessamento della magistratura.

È stato ieri perché Piergiorgio ha deciso che fosse ieri, indipendentemente dalle notizie uscite nelle ultime ore e dai fatti della politica. Non riteniamo vi siamo rischi per chi era a conoscenza dell?intenzione di sedare Piergiorgio, e riteniamo impeccabile sul piano della scienza medica e della pratica giuridica tutto quanto era ragionevolmente possibile e doveroso per rispettare la Costituzione del nostro Paese. Ripeto che nella sentenza non c?era scritto che non bisognava staccare il respiratore, ma c?era la difficoltà del magistrato. Nessuno ha mai detto che i trattamenti non si possono rifiutare.
Infondere sedazione per via venosa. Ci era sembrata – insieme a lui ? che quella fosse la tecnica migliore, visto che la via orale era tecnicamente complessa. Con un cocktail farmacologico abbiamo proseguito la sedazione per una ventina di minuti, perché le capacità respiratorie di Welby erano orami minate. Anche questo aspetto giuridicamente non trova controindicazioni, perché la sedazione non è contestata dal Tribunale di Roma. La sedazione è iniziata contestualmente al distacco. Iniziarla dopo il distacco mi sembrava deontologicamente non perseguibile. Io avrei iniziato la sedazione prima del distacco, ma il signor Welby ha chiesto di potere stare il più possibile accanto ai suoi cari, quindi abbiamo ritenuto opportuno che le due azioni avvenissero contestualmente. Anche su questo sono molto sereno.
Le cure si pianifcano ogni giorno in terapia intensiva, non dobbiamo confonderlo con l’eutanasia.

Cappato: Più che di un diritto del medico si tratta di un dovere del medico, lo ribadisco. Con Welby c?erano Mina, Carla, Simone, alcuni di noi, Rita, Marco, altri amici. Non ha lasciato un testamento politico, ha lasciato molti messaggi di questi giorni. Le ultime per ciascuno di noi. Poi le ultime parole a Mina e a Carla le renderanno note loro. Quelle per me sono state grazie, grazie, grazie.

Pannella: Sì, c’è un politico nel quale nelle ultime 48 ore Piergiorgio ha dimostrato fiducia, sintonia e amicizia. Ed è Ignazio Marino. Piergiorgio ha preparato una lettera di risposta al bellissimo intervento di Marino su Repubblica. Porbabilmente è ancora a casa, non l’ho infilato nella borsa. La lettera è di Mina ma sulla base di quello che lei e Piergiorgio avevano percepito con quel grande gesto di dialogo. Il dialogo l’ha tentato Marino, in modo diretto.

Cappato: in termini giuridici pensaimo e speriamo che non succeda nulla. Riteniamo che quello che abbiamo fatto è previsto dalla Costituzione. Ci auguriamo che lo ritengano anche gli altri


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