Mondo
Sharon: operazione a Gaza un “successo”
Così il premier israeliano ha commentato oggi l'incursione di ieri nella Striscia in cui sono morti 14 palestinesi e ne sono stati feriti più di cento
di Paolo Manzo
”Un’operazione complessa, difficile, importante e di successo.. ci saranno altre operazioni a Gaza”.
Così il premier israeliano Ariel Sharon ha commentato oggi l’incursione di ieri nella Striscia in cui sono morti 14 palestinesi e ne sono stati feriti più di cento.
L’operazione ha provocato forti critiche internazionali, anche dagli Stati Uniti, ma Sharon, che ha parlato dopo un incontro con il presidente Moshe Katsav, sembra volerle ignorare.
Anzi, a quanto scrive oggi Ha’aretz on line, un alto esponente della difesa israeliana ha recentemente spiegato alla sua controparte americana che una invasione di Gaza ”è una questione di statistica e di tempo”, perché se crescono gli attacchi terroristici nella Striscia ”Israele sarà costretto ad agire”.
Altre fonti della difesa affermano tuttavia che il parere non è unanime. Alcuni militari sottolineano il rischio di numerose perdite fra i soldati israeliani, mentre al governo c’è chi mette in guardia dalle conseguenze a livello internazionale.
Questa notte vi è stata un’altra operazione nella Striscia, che si è conclusa con l’arresto di tre attivisti della Jihad islamica.
Ieri il portavoce del dipartimento di Stato Richard Boucher ha dichiarato che gli Stati Uniti ”sono profondamente turbati” dalla morte di civili e il segretario generale dell’Onu Kofi Annan ha affermato seccamente: ”tali azioni non hanno giustificazione legale o morale”.
Secondo i palestinesi, 11 dei 14 morti erano civili. Dieci dei morti sono stati uccisi quando un elicottero israeliano ha sparato un missile su una folla di persone.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.