Politica

Eutanasia: la Camera boccia l’indagine conoscitiva

Ci saranno solo delle audizioni di esperti, che cominceranno subito

di Sara De Carli

lI Parlamento non procedera’ ad una indagine conoscitiva sull’eutanasia clandestina ma ad una serie di audizioni ad esperti, medici, associazioni dei malati per affrontare tutte le tematiche legate ai temi dell’accanimento terapeutico e delle cure nella fase terminale della vita. La decisione e’ stata annunciata dal presidente della Commissione Affari sociali della Camera, Domenico Luca’ al termine dell’ufficio di presidenza delle Commissioni Affari sociali e Giustizia intergrate dai rappresentanti dei gruppi parlamentari.
Mimmo Lucà ha detto: “Prendo atto di questo parere. Ci tengo a precisare anche che prima di ogni altra cosa e’ importante, secondo quanto afferma l’articolo 32 della Costituzione, considerare la dignita’ e la volonta’ della persona. Rispetto il parere del Consiglio superiore di sanita’, pero’ dico anche che si deve tenere conto della volonta’ di Welby. Prima o poi bisognera’ farlo”. A proposito della mancata approvazione da parte della Camera dell’indagine conoscitiva sull’eutanasia, Lucà ha detto: “Abbiamo raccolto, nella sostanza, le sollecitazioni contenute nella petizione dell’Associazione Coscioni, firmata anche da Piergiorgio Welby, aderendo anche allo spirito col quale il presidente della Camera ce l’ha inviata. Come pure alla sollecitazione venuta, dopo il messaggio di Welby, dal presidente della Repubblica Napolitano”.

Il CCS intanto, che si è espresso sul caso Welby dicendo che non si tratta di accanimento terapeutico, dice che servono indicazioni chiare su cosa possa e cosa non possa essere considerato come accanimento terapeutico. Facendo parzialmente eco alla sentenza del giudice Salvio, che lamenta una vuoto legislativo sul tema dell’accanimento, il Consiglio superiore di Sanita’, nelle conclusioni consegnate oggi al ministro della Salute sul caso Welby, sottolinea la mancanza di norme chiare sul tema. Il Consiglio, si legge nel parere, “ritiene opportuno che si proceda in tempi rapidi all’emanazione di specifiche linee guida di riferimento per ricondurre l’accanimento terapeutico ad una sfera di principi e valori definiti e condivisi, delineandone gli estremi di liceita’, entro i quali deve necessariamente muoversi la cura del paziente”.


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