Tutto il peso della mia famiglia

Christine è uscita dal carcere in sospensione pena, in attesa di andare in comunità. La sua storia racconta la fatica di chi non ce la fa a reggere da sola il peso della vita e non trova altro ?aiuto? che la droga o l?alcol: «In famiglia eravamo sette fratelli. A casa mia i nostri genitori li vedevamo di sera e la domenica, loro andavano a lavorare entrambi per poterci mantenere. Mia madre era una che urlava sempre, ed era anche violenta, nel senso che te le suonava di santa ragione. Io le ho prese più di tutti, potrei dire che le botte erano il mio pane quotidiano. Ho avuto problemi sempre con la droga e ho anche bevuto tanto in certi momenti del mio passato, sono finita due volte in carcere per questo motivo, che ero ubriaca e avevo perso il controllo e non riuscivo a fermarmi. Comunque in famiglia c?erano dei problemi di alcolismo, ne aveva mia sorella più grande, beveva mio fratello, insomma un bel casino. Non so se queste cose hanno sempre origine in famiglia, ma nel mio caso sì. Quello che io non ho avuto è una educazione che non riguardi soltanto le buone maniere, la scuola, una professione, ma che includa anche una crescita ?dell?anima?. Certo ho sbagliato, ma quando mi si chiede della mia famiglia, invece mi viene un groppo in gola e corro ai ripari, a proteggerli ancora». Qui pescara Una casa dotata di ogni comodità: cucina attrezzata, una sala ricreativa, una stanza per persone con disabilità motorie, locali lavanderia: è il nuovo Centro di accoglienza e promozione umana realizzato da Provincia e Comune di Pescara. Accoglierà, per periodi brevi, ex detenuti, tossicodipendenti che hanno concluso un percorso in comunità, soggetti che faticano a trovarsi una sistemazione. Sarà gestita dalla cooperativa Alchimia con operatori professionali e volontari. Gli ospiti usufruiranno anche di alcuni servizi sociali e sanitari, pagando una piccola quota di compartecipazione alle spese, pari a 3 euro al giorno.