Formazione

Embrioni orfani, è polemica sul trasferimento

La Bio Bank è pronta da un anno, il censimento c'è, eppure...

di Sara De Carli

Livia Turco, in visita a Milano alla fondazione Irccs ospedale maggiore policlinico Mangiagalli e Regina Elena è stata interrogata sulla sorte degli embrioni orfani, che dovrebbero essere trasferiti alla Bio Bank, pronta ad accoglierli già da un anno, dal 18 dicembre 2005. “Oggi mi e’ stato consegnato dall’ex ministro della Salute Girolamo Sirchia un problema importante attinente all’applicazione delle linee guida della legge 40. Sara’ mio compito interpellare l’Istituto superiore di sanita’ per capire a che punto siamo”. L’operazione di trasferimento, sottolinea Sirchia, ”e’ stata per il momento bloccata per l’assenza di fondi necessari per trasferire gli embrioni sparsi nei centri italiani di fecondazione assistita”. Sarebbero circa un migliaio, ha precisato Sirchia, in attesa di essere convogliati nei congelatori presenti all’interno della bio banca, in grado di ospitare un massimo di circa cinquemila unità. ”Avevamo predisposto tutto – ha sottolineato l’ex ministro, per anni primario del centro trasfusionale e immunologia dei trapianti al policlinico di Milano – adesso e’ tutto fermo”. In realtà il trasferimento degli embrioni non era previsto se non a conclusione del censimento degli embrioni orfani, previsto per lo scorso novembre. In quell’occasione abbiamo sentito la dottoressa Giulia Scaravelli, responsabile del registro nazionale della procreazione medicalmente assistita. Lei ci aveva spiegato che il censimento aveva dovuto essere spezzato in due parti, perché molti genitori non erano rintracciabili e un anno era troppo poco. Molti poi si sono riservati di non decidere nulla fino a che non si saprà con ceretzza quale sarà il destino degli embrioni (congelamento in eterno? Adozione? Utilizzo per fini di ricerca? Distruzione?). Per il trasferimento degli mebrioni già dichiarati in stato di abbandono (circa 3mila), la dottoressa Scaravelli ha detto che aspettavano solo il via libera della Turco, previsto per prima di Natale. E invece la Turco fa le orecchie da mercante: ”Andare sul posto serve per capire i problemi”, ha commentato il ministro Turco, che ha assicurato il suo interessamento per l’applicazione della legge 40 e la volonta’ di fare il punto della situazione con l’aiuto dell’Iss.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA