Volontariato

Un segnale forte per tutti i movimenti sociali

Un No per dire Sì all’autonomia del sociale

di Riccardo Bonacina

E’vero, noi di Vita, lo sapevamo, ci avevamo scommesso (e non nel senso solo figurato), come ricorda Savino Pezzotta in questa intervista. Che altro dovevamo aspettarci da un segretario generale della Cisl che dell?autonomia del fare rappresentanza sociale ha fatto la sua bandiera? Solo poche settimane fa ci aveva detto: «Cogliere quanto emerge da ciò che è rappresentato, richiesto, esigito dal sociale e dall?economico per farne una mediazione, metterlo insieme, organizzarlo all?interno di una visione del bene comune. Questo è il dovere della politica. Ma se io non rappresento alcun bisogno, la politica si confronta solo con i poteri forti». Avremmo rispettato una scelta diversa, quella di presentarsi alle elezioni in una lista di partito, ma, ora lo possiamo dire, ci avrebbe lasciato l?amaro in bocca. Da chi ha definitivamente tolto una grande organizzazione come la Cisl dalle secche del collateralismo, non potevamo aspettarci che la ributtasse, seppur in via indiretta, nel teatrino della politica bipolare e della politica partitica. Con la sua scelta Savino Pezzotta non solo fa un grande regalo alla dignità del movimento sindacale, ma alla dignità e all?indipendenza dei movimenti sociali in genere. Il No di Pezzotta è un segno potente che riafferma la necessità del primato dei corpi intermedi sulla politica, del primato di battaglie sociali capaci di rappresentare e dare voce ai nuovi soggetti sociali, del primato del fare rappresentanza dal basso, di un lavoro culturale che sappia cogliere ed esprimere lo spaesamento antropologico che viviamo. Senza questo lavoro e senza queste dimensioni la politica si riduce a ben poca cosa, e la democrazia rischia di diventare un estenuante rito.


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