Famiglia
Migranti: giornata mondiale, ma convenzione Onu è lettera morta
Oggi è la giornata mondiale dei migranti ma i Paesi europei non hanno mai firmato la Convenzione delle Nazioni Unite per la protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e delle loro famiglie.
di Redazione
E’ entrata in vigore nel 2003 ma nessuno dei Paesi Ue l’ha ratificata. Si tratta della Convenzione delle Nazioni Unite per la protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e delle loro famiglie, approvata nel 1990 ed entrata in vigore nel luglio 2003.
A denunciarlo è il segretario uscente dell’Onu Kofi Annan oggi in occasione della Giornata mondiale del migrante, che ha invitato tutti i paesi che non l?hanno ancora fatto a firmare e ratificare la convenzione. “A Bruxelles i nostri Paesi si scaricano reciprocamente l?accusa di non volerla ratificare” – denuncia Manfred Bergmann di Migrants Rights International a Melting Pot. “In Italia, sia in sede di Commissione Diritti Umani interministeriale (presso il Ministero degli Affari Esteri), che nelle varie ambasciate o presso le agenzie internazionali, ci dicono che è l?Europa a non volere questa Convenzione, ma che l?Italia la vorrebbe” – nota Bergmann. “Allo stesso modo, quando andiamo a parlare con il Commissario europeo e con i singoli Stati nazionali dell?Europa, tutti raccontano che sono sempre altre nazioni che non vogliono cominciare a firmarla per non creare un precedente che chissà perché incrinerebbe i rapporti fra i paesi dell?Europa occidentale. È una situazione di scarica barile che va spezzata”.
Secondo l’Organizzazione mondiale delle migrazioni, sono oltre 190 milioni i migranti intorno al mondo. Nella ricorrenza di oggi, l’Alto Commissario per i diritti umani Louise Arbour ha voluto rendere omaggio “ai milioni di donne e di uomini che dimostrano coraggio e determinazione mentre si spostano oltre i loro confini alla ricerca di una vita migliore per le loro famiglie e loro stessi” e ricordando “il contributo dei migranti per far crescere le societa’ intorno al mondo”. Infatti, ha sottolineato Arbour, essi sono “parte essenziale delle forze di lavoro dei paesi che li ricevono, facendo lavori che altri spesso desdegnano e dimostrando grande iniziativa e stimolando lo sviluppo”, oltre ad arricchire culturalmente le societa’ che li ospitano.
Info: www.december18.net
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