Famiglia

Palermo, un anno fa. Qualcosa è cambiato

Un quartiere in cui 50 bambini subiscono abusi. Un prete denuncia, i genitori lo abbandonano. Oggi, a processo iniziato, c’è chi ritorna. Dandogli ragione

di Redazione

Palermo, quartiere Ballarò. Un anno fa qui la polizia fece una retata clamorosa. Ma a essere portati in questura non furono mafiosi, bensì 50 bambini, interrogati su presunti casi di abusi sessuali. Sotto accusa, un gruppo di adulti dello stesso quartiere. Più o meno la stessa storia di Torre Annunziata. Proprio in questi giorni si celebra il processo ai presunti maniaci, tra cui anche alcune donne. E a costituirsi parte civile sono stati una decina di genitori dei bambini che avevano subito le attenzioni dei pedofili.

Un passo avanti per una città in cui spesso l’omertà la fa da padrona. «A Torre Annunziata hanno fatto le barricate, qui dopo gli arresti la gente è stata zitta» conferma Pino Toro, dell’associazione “Una città per l’uomo”, da 20 anni nelle periferie disagiate della città. A un anno di distanza, però, qualcosa è cambiato a Ballarò. «Qualcosa è cambiato, sì» dice don Dominici, il salesiano che si accorse degli abusi parlando con i ragazzi del suo oratorio, e li spinse a testimoniare. «I genitori hanno preso coscienza dei fatti accaduti, si sono costituiti parte civile al processo. All’inizio non è stato facile, molti ci accusavano di aver sobillato i bambini».
E oggi? «Anche i più scettici sono tornati, per parlare, capire. Abbiamo organizzato degli incontri con i genitori dei bambini, compresi quelli abusati, per discutere di educazione». Al posto dell’omertà o della rabbia, è subentrata la volontà di ricominciare. Insieme ai bambini. «Ora i genitori sono più attenti ai loro figli. Ci chiedono di sorvegliarli, di non farli uscire per strada». Ma padre Dominici ha un rammarico: non poter visitare i pochi minori che il tribunale ha allontanato dai genitori, coinvolti nel giro dei pedofili. Non ha ancora ottenuto il permesso. Si capisce che gli dispiace che siano finiti in istituto. Anche se era inevitabile.

Ma il miracolo più grande che i salesiani hanno compiuto a Ballarò è stato riunire nel loro oratorio tutti i ragazzi del quartiere, quelli che hanno subito violenza e quelli i cui parenti sono stati incarcerati. Un segno di speranza che, nel tempo, potrà costruire una Palermo diversa.

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