Formazione

Incontro con la Sentinelli: la cronaca dell’Associazione ong italiane

Il viceministro ribadisce la necessità di “un’agenzia per la cooperazione che rilanci e garantisca il ruolo delle ong” nell'ambito della riforma della legge 49/87

di Paolo Manzo

Si è svolta oggi la tavola rotonda dell?Associazione ONG italiane ?Nuovi orizzonti della cooperazione ? dopo gli Stati Generali verso la riforma della Legge 49? a cui ha partecipato la Vice Ministra alla Cooperazione On. Patrizia Sentinelli. Sergio Marelli, presidente dell?Associazione ONG italiane ha aperto i lavori: ?Voglio tornare alle intenzioni espresse prima delle elezioni di maggio dal Presidente Prodi: ricetta del libero mercato come soluzione al gap tra nord e sud, ripresa del nostro paese necessaria per dare aiuto ai paesi poveri, ma intesa come ripresa dei consumi, siamo ancora convinti delle molte contraddizioni di questa visione, foriera di ineguaglianze e ingiustizie. Per la cooperazione internazionale invece i primi provvedimenti presi pensiamo che stiano andando nella stessa direzione, non solo per la riforma della Legge 49, che resterà nell?alveo della politica estera. Ma anche la volontà di perseguire l?unicità delle risorse, della coerenza dell?azione, e soprattutto è stata confermata la nostra richiesta di avere un Vice Ministro come responsabile politico, oltre ad avere nella Finanziaria un timido segnale di cambiamento, 600 milioni importanti e soprattutto i 100 milioni per il capitolo Ong. Ma poi guardando meglio la Finanziaria il Governo appare balbuziente, un esempio per tutti il 5xmille: prima sparisce la norma senza ancora conoscere gli esiti della prima esperienza, poi con la proiezione dei risultati del Sole24ore (476 milioni probabilmente) viene inserito in extremis un emendamento di Franceschini e Migliore, si escludono i Comuni riconosciuti come non idonei, alla conclusione al Senato però si mette il tetto della copertura finanziaria di 250 milioni, e quei 250 milioni in più che cosa se ne farà lo Stato? Non è passata la nostra richiesta di defiscalizzazione dei volontari internazionali, che devono pagare l?irpef come se fossero dei normali lavoratori all?estero. Ma il fatto che più ci fa indignare è la certa mancanza dei fondi destinati al Fondo Globale per la lotta all?Aids, Tubercolosi e Malaria. Verrà votata la fiducia al Senato per la Finanziaria con un maxi emendamento senza quei fondi di 130 milioni per il Global Found che abbiamo chiesto ripetutamente, così si baratta la vita di 40 milioni di persone con un ?risparmio? vergognoso, solo questo termine ci sentiamo di usare vergogna. E? chiaro per noi che i fondi che mancano non devono essere cercati dentro la cooperazione italiana. Perchè solo la qualità delle spese militari rimane intatta dentro la Finanziaria, 1 miliardo di euro che non vengono toccati. Per ultimo la Legge Delega di riforma della cooperazione: in attesa di questa non si può rischiare di vedere decimate le Ong italiane, perché il dato è sempre quello 40 milioni di debito dello Stato verso le Ong risalente il più delle volte 1994. Lo stato di salute è drammatico, dopo aver lavorato per due anni e mezzo con i nostri esperti e quelli del Ministero degli Esteri per snellire regolamenti e procedure, ieri sera la Ragioneria del Ministero dell?Economia ha dichiarato che qualunque progetto con rendicontazione non chiusa delle ong di così vecchia data non viene più presa in considerazione perché i tecnici chiedono delle condizioni impossibili da mettere in atto verso lo Stato e la Direzione Generale della Cooperazione allo Sviluppo. In questo momento non possiamo aspettare la riforma e la sua applicazione, non possiamo continuare ad indebitarci ancora con le banche?. La Vice Ministra Sentinelli ha risposto: ?Per la cooperazione internazionale le sensibilità sono diverse dentro il governo anche dentro le stesse forze. Hanno molti delle lenti che guardano al passato. Legati al PIL come unico parametro per giudicare il benessere. Il fallimento delle politiche di lotta alla fame ci deve portare a una modifica delle politiche che proponiamo come Governo quindi non solo la questione della quantità degli aiuti, ma ad esempio per le politiche commerciali vedi gli EPA (accordi di partenariato europei) vanno cambiati, devono essere ricontrattati i rapporti Europa-Africa. A gennaio Emma Bonino si è detta disponibile a discutere con me delle politiche commerciali e delle questioni aperte con i paesi in via di sviluppo. Bisogna cambiare la metodologia degli interventi che è la sostanza politica, perché non si cambia se non si lavora dando protagonismo a chi lavora sul campo come voi. I Fondi per l?Aps non sono tutto, ma servono! Ci vuole una responsabilità pubblica sulla questione e per questo non ho terminato il mio sforzo perchè prevedo un altro intervento per recuperare fondi per la cooperazione dalla Finanziaria. Due anni fa nella Finanziaria di allora i residui di spesa andavano in economia, cioè non si potevano riutilizzare per la cooperazione. Nel 2005 erano 50 milioni per esempio. Ora con una nuova norma nell?attuale Finanziaria potremo recuperare questi fondi. Per il Fondo Globale visto il vuoto creato dalla mancanza dei fondi, l?azione presa è stata quella di presentare una legge per la creazione di un fondo ad hoc per le pandemie sia alla Camera, e dopodomani al Senato. Il miliardo presentato per le missioni di pace, non è solo missione militare ma dobbiamo chiarire come spendere quei soldi per la cooperazione nei paesi coinvolti. In Afghanistan noi abbiamo avuto qualche milione di euro per pochissimi interventi ora dobbiamo sfruttare i fondi già stanziati per le missioni di pace per fare cooperazione. Punti su cui voglio essere chiara: la cooperazione è cooperazione di lungo periodo, non può essere solo emergenza umanitaria e non ci deve essere confusione coi militari. Inoltre l?aiuto legato deve finire, gli interessi delle imprese italiane devono essere sganciati da quelli della cooperazione internazionale dello Stato. Riforma della Legge 49: la legge del 1987 è stata una buona legge, ma è vecchia. Stiamo lavorando per fare presto perché si è discusso tanto, abbiamo istituito un Tavolo per la riforma per favorire il dibattito. Perché la Legge Delega: sembra che escluda la discussione in parlamento, ma invece la facilita perché dalla proposta poi nei passi successivi si farà una vera consultazione. C?è un confronto dentro il Ministero degli Esteri e col Ministro D?Alema: nella legge le finalità dovranno essere esplicitate attraverso temi nuovi: diritti umani, diritti delle donne, tutela del lavoro e dell?ambiente, dei beni comuni, e il ruolo dei privati che possono partecipare alle risorse ma senza sostituzioni dello Stato. Gli indirizzi politici dovranno essere mantenuti dal Ministero, ma l?attuazione di questi sarà opera di un?Agenzia per la Cooperazione, che abbia autonomia e dia snellimento delle procedure, a cui chiedere però una grande responsabilità di gestione e verifica. Il disegno di Legge a giorni sarà concluso, mi impegno a convocare il Tavolo della Riforma per presentare il lavoro fatto dal Consiglio dei Ministri?.


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