Cultura

Preti pedofili? La Chiesa proclami un giorno di penitenza

La proposta è stata fatta a Benedetto XVI da padre Cantalamessa, redicatore della Casa Pontificia

di Redazione

E’ venuto il momento per la Chiesa di piangere davanti a Dio per l’offesa fatta al corpo di Cristo, e’ giusto indire un giorno di penitenza o di digiuno per quanto avvenuto almeno a livello locale, nelle diocesi e nei Paesi piu’ colpiti. E’ quanto ha detto questa mattina padre Raniero Cantalamessa, nella prima predica di Avvento – dedicata alle Beatitudini evangeliche – pronunciata questa mattina nella Cappella ”Redemptoris Mater” in Vaticano alla presenza di Benedetto XVI . Alle prediche sono invitati i cardinali, gli arcivescovi e i vescovi, i segretari delle Congregazioni, i prelati della Curia romana e del Vicariato di Roma. ”La Chiesa ha ‘pianto e sospirato’ in tempi recenti – ha detto padre Cantalamessa – per gli abomini commessi nel suo seno da alcuni dei suoi stessi ministri e pastori. Ha pagato un prezzo altissimo per questo. E’ corsa ai ripari, si e’ data regole ferree per impedire che gli abusi si ripetano”. Ma ora, ha aggiunto il frate cappuccino, ”e’ venuto il momento, dopo l’emergenza, di fare la cosa piu’ importante di tutte: piangere davanti a Dio, affliggersi come si affligge Dio; per l’offesa fatta al corpo di Cristo e lo scandalo recato ‘ai piu’ piccoli dei suoi fratelli’, piu’ che per il danno e il disonore arrecato a noi”. E’ questa la condizione, ha spiegato padre Cantalamessa, ”perche’ da tutto questo male possa davvero venire del bene e si operi una riconciliazione del popolo con Dio e con i propri sacerdoti”. E’ necessario quindi ”indire un giorno di digiuno e di penitenza, almeno a livello locale e nazionale, dove il problema e’ stato piu’ forte, per esprimere pubblicamente pentimento davanti a Dio e solidarieta’ con le vittime, operare insomma una riconciliazione degli animi e riprendere un cammino di Chiesa, rinnovati nel cuore e nella memoria”.

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