Baby-lavoratori sui banchi. Vittime di un malinteso senso di concretezza dei loro genitori, 120 mila bambini italiani, suonata la campanella di fine-lezione, vanno a lavorare. Lo ha rivelato nei giorni scorsi il direttore generale del Censis, Giuseppe Roma, durante un?audizione alla commissione Lavoro della Camera. I minori in questione, oltre a frequentare le scuole, avrebbero infatti un lavoro pomeridiano o serale. Un dato che accomuna sorprendentemente aree povere e ricche d?Italia, Mezzogiorno e Nord-Est.
Accanto ai piccoli studenti-lavoratori, poi, un esercito di ?fuggitivi?: secondo il Censis sarebbero infatti 110 mila i ragazzini che lavorano senza andare a scuola.
La via d?uscita secondo Giuseppe Roma è il dialogo con le famiglie. Altrimenti, avverte il direttore del Censis, avremo entro pochi anni «una generazione di 30-40 enni che non avranno capacità di cambiare mestiere ed adattarsi ai mutamenti del mercato del lavoro».
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