Mondo

Africa dei Grandi Laghi: patto di stabilità a Nairobi

Oggi a Nairobi sono riuniti 11 capi di stato della regione africana per siglare un patto di promozione della pace e dello sviluppo.

di Emanuela Citterio

Un ?patto di promozione della pace e dello sviluppo?. Potrebbero adottarlo oggi 11 capi di stato africani, riuniti a Nairobi, in Kenya, per la seconda ?Conferenza internazionale sulla Regione dei grandi laghi?. In questa porzione di Africa centrale che circonda i laghi della Rift Valley – che comprende Angola, Burundi, Repubblica centrafricana, Repubblica del Congo, Repubblica democratica del Congo, Kenya, Rwanda, Sudan, Tanzania, Uganda e Zambia – e che conta oltre 200 milioni di abitanti, si vorrebbe evitare “quel che è successo in passato: scontri nelle regioni di confine che causano guerre a tutto campo”, ha commentato George Ola-Davis, portavoce dell?Onu. Pace e stabilità, buon governo e democrazia, sviluppo economico e integrazione regionale, aiuti umanitari e questioni sociali: sono i quattro temi-chiave contenuti nella bozza di risoluzione approvata dai ministri degli esteri della regione e che verrà discussa al vertice di oggi. L?accordo include anche un ?Fondo speciale per la ricostruzione e lo sviluppo? che ? secondo anticipazioni fornite dall?agenzia di stampa Reuters – prevede lo stanziamento di 151 milioni di euro per disarmare i ribelli nell?est della Repubblica democratica del Congo, in nord Uganda, Kenya settentrionale e Sud Sudan; di 16,6 milioni di euro per la lotta al traffico di armi illegali, ai crimini transfrontalieri e al terrorismo; di 17,3 milioni di euro per programmi di buon governo; di 21 milioni di euro per sette ?progetti prioritari? umanitari e circa un miliardo di euro per un intervento di integrazione e costruzione di infrastrutture a lungo termine. Ricordando le recenti storiche elezioni nella Repubblica democratica del Congo e la relativa recente stabilità in Burundi dopo oltre un decennio di guerre, il commissario dell?Unione africana (Ua) per la pace e la sicurezza Said Djinnit ha detto: ?Lo scenario politico nella regione sta migliorando. Ma è necessaria la ricostruzione e deve essere la principale responsabilità dei paesi nella regione?. (fonte: Misna)


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