Volontariato

Per l’ottica “giusta” non bastano i libri

La formazione per acquisire le competenze. Il lavoro sul campo per applicarle. il segreto di un buon master, quindi, sono le attività di stage

di Carmen Morrone

Se prima gli operatori del turismo si formavano ?on the field?, da qualche anno la preparazione è arrivata sui banchi dell?università. La regola vale a maggior ragione per il settore del turismo sostenibile. Lo dice Umberto Martini, direttore del master Tourism management della Trento school of management dell?università di Trento. Che aggiunge: «La formazione universitaria dà la chiave di lettura dei problemi, fornisce agli allievi un punto di vista competente e privilegiato sui temi. Il lavoro sul campo permette di rendere concreti e di riempire di contenuti i modelli appresi. Per facilitare questa connessione accanto a lezioni in aula i master hanno stage, laboratori e viaggi studio». Mai come in questo caso nella scelta della formazione post laurea per diventare professionista del turismo sostenibile è indispensabile accertarsi delle attività extra aula che devono essere scritte nel bando, sul sito e nella guida dello studente. «Il turismo oggi ha bisogno non tanto della figura dello specialista, bensì di risorse che affrontano lo sviluppo turistico in un?ottica più ampia. Per questo nel nostro master si studia la dimensione ecologica per evitare uno sviluppo turistico non controllato, che impoverisca le risorse paesaggistiche e naturali e danneggi equilibri sociali». Mission comune ad altre offerte formative. Tra cui il master in Economia ed etica del turismo dell?università di Bologna – Polo di Rimini. A dirigerlo Gabriella Baldarelli, che afferma: «Il master si propone di formare dirigenti e consulenti per aziende turistiche for e non profit, che accanto alla preparazione aziendale economica e giuridica garantiscono anche il rispetto dell?ambiente e dei più profondi valori umani». Rimini, capitale della vacanza mare-sole-piadina, si alleva i suoi manager perché il turismo continui ad esserne il motore senza sbranarla. La Valle d?Aosta, paradiso di sciatori e camminatori non è da meno. Dallo scorso anno accademico all?ateneo di Aosta c?è il master Economia e management del turismo di montagna. I direttori, Federico Visconti e Luigi Gaido, sottolineano l?obiettivo di preparare professionisti per gestire un prodotto turistico complesso come la montagna, in grado di affrontare i problemi di equilibrio ambientale. Nel panorama formativo meritano una menzione anche i corsi del tour operator Cts – Centro turistico studentesco. Il master Imprenditorialità e management del turismo sostenibile e responsabile, organizzato con Aitr – Associazione italiana turismo responsabile, e Management e risorse umane per turismo e servizi, di cui è direttore scientifico Roberto Panzerano dell?università La Sapienza di Roma. Il master Progettazione e management dei sistemi turistici dell?università di Genova costituisce un po? un caso a sé. Un master con un sito ben fatto, generoso di spiegazioni, che però pare non essere stato ancora lambito dai venti della sostenibilità. Nella descrizione delle materie che gli alunni andranno a studiare non si leggono insegnamenti di turismo responsabile o sostenibile. La Sardegna, all?università di Sassari, ha fatto una doppia scelta: master internazionale nel settore turistico di stampo tradizionale e il nuovo master in Sviluppo locale e turismo ambientale. All?ateneo di Salerno troviamo invece il master in Turismo sostenibile, gestione del patrimonio e dei beni etnografici. E Torino città olimpica? I giochi invernali saranno tema di tesine, esperienze sul campo e laboratori per gli iscritti al master Sviluppo sostenibile e promozione del territorio attivato all?università del capoluogo piemontese.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA