Mondo
Darfur: ong francese smentisce sequestro dei suoi operatori umanitari
Per Action contre la faim, "si è trattato solo di un'agressione armata"
“Non si è trattato di un sequestro”. La smentita è categorica e giunge da un responsabile dell’ong francese tirata in ballo dall’agenzia di stampa sudanese Suna che stamane ha annunictao il sequestro di otto operatori umanitari di Action contre la faim alle porte di El Fasher, nel Nord Darfur.
La notizia di Suna, poi ripresa dalle principali agenzie internazionali, ha riportato che gli otto dipendenti di “Azione contro la fame” sarebbero caduti in un’imboscata nella regione di Jaghour, all’ingresso della capitale del Darfur del nord al Facher, tesa da un gruppo di dieci uomini armati, “affiliati ai movimenti ribelli”.
Contattato poco fa da Vita, l’adetto stampa di Action contre la Faim Sylvain Pottier ha confermato l’attacco, “ma i nostri operatori umanitari, tre dei quali europei, sono stati lasciati andare via. L’unico danno che è stato inferto al convoglio è stato il sequestro di due dei sei veicoli sui quali viaggiavano i nostri dipendenti”. Pottier smentisce che gli autori dell’attacco siano ribelli. “Non sappiamo l’idendità degli assalitori. I nostri operatori gli hanno identificati come operatori armati”.
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