Mondo

Volontariato in Africa, ecco a chi rivolgersi

L’estate “in missione” che tanto piace ai giovani

di Emanuela Citterio

Sono una ragazza di Caserta e vorrei fare del volontariato in Africa quest?estate. Nonostante le mie svariate richieste, non ho ancora ottenuto risultati. Potete fornirmi dei contatti? Non so se può essere utile, ma sto studiando lo swahili.

Marialuisa G. (email)

A offrire possibilità di volontariato estivo in Africa sono le organizzazioni non governative, i missionari e alcune associazioni non profit che sostengono progetti di sviluppo nel continente. In molti casi è previsto un periodo di preparazione, che può variare da un anno, con incontri mensili, a qualche settimana prima della partenza. Il tipo di impegno richiesto va da quello più operativo e basato sul lavoro manuale, a quello che vede al centro la relazione con le persone e la conoscenza del contesto locale. Soprattutto in questo secondo caso qualche strumento linguistico in più è un vantaggio non da poco da mettere in campo. Nel rispondere a Marialuisa forniamo anche informazioni che possono essere valide per tutti. In Kenya e Tanzania, dove si parla la lingua swahili, il Vis (Volontariato internazionale per lo sviluppo, tel. 06.516291) organizza esperienze di volontariato e formazione della durata di 30 giorni, solitamente nel mese di agosto. I corsi preparatori cominciano proprio a gennaio ed è richiesta almeno la conoscenza della lingua internazionale parlata nel paese di destinazione, che in questo caso è l?inglese. In Zambia il Celim di Milano (tel. 02.58316324) propone un campo di volontariato della durata di tre settimane allo Youth Community Training Centre di Livingstone, un centro di aggregazione e formazione di ragazzi orfani di età compresa fra i 14 e i 20 anni. In Rwanda, l?associazione Terrapatria (info@terrapatria.org) propone da una decina d?anni un campo di conoscenza e lavoro a Mugombwa. Le attività manuali sono poche, per lo più i volontari hanno il compito di organizzare attività di animazione con i ragazzi del posto in collaborazione con le associazioni locali e di monitorare i progetti di sviluppo in corso. Agli studenti di medicina dal quarto anno in su, Ibo Italia (tel. 0532.243279) propone un?esperienza di volontariato di tre settimane in Kenya all?ospedale di Matiri, a 180 chilometri da Nairobi. Uno staff medico avrà il compito di seguire i volontari, che devono conoscere la lingua inglese. Altre organizzazioni cui ci si può rivolgere sono il Cisv di Torino (Comunità impegno servizio volontario, tel. 011. 8993823), la Cps di Castellamare di Stabia (Comunità promozione e sviluppo, tel. 081. 870180) e il Centro mondialità sviluppo reciproco di Livorno (tel. 0586.887350). Un altro canale per un?esperienza in Africa a contatto con la comunità locale sono i missionari. In Italia esistono percorsi ad hoc come quello del Pime di Milano (tel. 02.43821), rivolto a giovani dai 20 ai 30 anni, con la possibilità di trascorrere un mese nei paesi in cui i missionari del Pime sono presenti. In quasi tutti i paesi africani sono presenti i Comboniani (tel. 045. 8002418) che sono appoggiati da diversi gruppi giovanili in Italia. In Kenya e Tanzania operano anche i Missionari della Consolata (tel. 06.6384241). Il punto Informazioni in internet Un buon punto di partenza per cominciare a esplorare le possibilità di volontariato in Africa attraverso le organizzazioni non governative è il servizio online di informazione fornito dalla Focsiv, uno dei tre coordinamenti attivi in Italia: www.focsiv.it/informarvi/informarvi.htm Un altro sito di riferimento per chi è interessato a campi di lavoro e viaggi di turismo responsabile in Africa è www.viaggisolidali.it

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