Economia

Penati sale in cattedra e cade

A proposito di coop e riforma del diritto societario

di Francesco Maggio

Asalire sempre in cattedra, anche se si è professori dal curriculum prestigioso, si rischia di cader giù. E di farsi anche piuttosto male. È accaduto per esempio ad Alessandro Penati, ordinario di Finanza all?università Cattolica di Milano e commentatore autorevole di fatti economici per il quotidiano La Repubblica. Il fatto: venerdì 27 gennaio, sulle colonne del giornale diretto da Ezio Mauro, ha deciso di lanciarsi lancia in resta contro le cooperative che, a suo avviso, dalla riforma ricavano vantaggi di accesso al mercato dei capitali «senza pregiudicare guarentigie e vantaggi». Gli ha risposto a stretto giro di posta il sottosegretario all?Economia, Michele Vietti, artefice della riforma a cui dà il nome, dicendogli senza giri di parole che raramente si è imbattuto in tanti «errori e confusioni in due sole colonne». Ora sarebbe troppo lungo spiegare perché Vietti ha ragioni da vendere. Ma basterebbe soffermarsi su una frase usata dal professore nella sua poco efficace controreplica, per farsene un?idea: «La crescita del paese dipende anche da una Borsa efficiente e trasparente». E infatti la Borsa di Londra, tra le più dinamiche al mondo, è gestita da un?impresa cooperativa?.

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