Sostenibilità

Un anno segnato dalle catastrofi (in)naturali

Disastri innaturali. Due parole per chiudere l’anno ambientale 2005.

di Angelo Ferrari

Disastri innaturali. Due parole per chiudere l?anno ambientale 2005. E non c?è da essere felici. L?ambiente subisce costantemente danni irreparabili e l?uomo, nella sua smisurata intelligenza, vi contribuisce più che mai. Il saldo verde dell?anno passato si chiude in negativo e le buone notizie, come l?entrata in vigore del protocollo di Kyoto, non compensano quelle cattive. Le catastrofi naturali del 2005 hanno provocato oltre 300mila vittime nel mondo. I danni economici accertati sono stati di circa 200 miliardi di dollari. E fra le catastrofi con gli effetti peggiori c?è l?uragano Katrina, che ha provocato a New Orleans 1.200 morti e circa 100 milioni di dollari di danni. Uno dei peggiori disastri naturali che abbiano, sinora, colpito gli Stati Uniti sia per danni economici che per numero di vittime: il peggiore dal 1900, anno dell?uragano Galveston. L?intensificarsi degli uragani è in correlazione con l?incremento delle temperature. Il 2005, inoltre, ha registrato temperature record, le più elevate da quando esistono rilevazioni scientifiche, negli ultimi 100 anni. Ma la lista nera non è finita qui.Gli scienziati hanno documentato come l?intervento umano, negli ultimi 50 anni, ha profondamente modificato gli ecosistemi del pianeta e il rischio è che la situazione peggiori ancora.

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