Mondo
Brasile. Oggi si vota. Lula in testa nei sondaggi
Ma nella sfida con il liberale Serra, delfino del presidente in carica Cardoso, il leader del Pt non sembra in grado di vincere già al primo turno
Oggi si vota per delle elezioni presidenziali attesissime, in Brasile, e anche i sondaggi dell’ultima ora pronosticano la vittoria di Jose Inacio ‘Lula’ da Silva alle presidenziali di domani in Brasile. Ma Lula non dovrebbero farcela però a passare al primo turno: il candidato del Partito dei Lavoratori (PT) ? emerge da un sondaggio pubblicato ieri e realizzato dall’istituto ‘Vox Populi’ ? otterrà il 41 per cento dei suffragi, contro il 23 per cento di José Serra, delfino di Fernando Henrique Cardoso, presidente in carica.
Gli altri due candidati non hanno invece alcuna possibilità di conquistare la massima carica politica del paese: il predicatore evangelico ed ex governatore di Rio de Janeiro, Anthony Garotinho, dovrebbe conquistare il 13 per cento dei voti, il 12 invece Ciro Gomes. Se le urne confermeranno i pronostici, Lula e Serra dovranno dunque sfidarsi al ballottaggio il 27 ottobre: anche nell’ultimo confronto svoltosi davanti alle telecamere della rete Globo Lula e Serra si sono fronteggiati ad armi pari, anche se Lula è parso molto più sicuro di sé.
Sono oltre 115 milioni gli elettori (170 milioni gli abitanti del paese) chiamati alle urne per scegliere il futuro presidente ed i governatori di 26 stati e del Distretto Federale e rinnovare l’intera camera bassa (513 seggi), i due terzi degli 81 seggi del Senato e le 27 assemblee legislative provinciali. In totale, sono 1.618 gli incarichi politici in palio, 18.781 i candidati di 30 partiti che vi aspirano.
La Camera bassa brasiliana vede attualmente la coalizione tra partiti conservatori e centrosinistra che ha sostenuto il governo di Cardoso occupare 347 dei 513 seggi. L’opposizione di sinistra ne controlla 112 ma stando alle previsioni dovrebbe crescere di un trenta per cento, salendo a 145 deputati, mentre la coalizione che appoggia il governo di Cardoso dovrebbe scendere del 13,5 per cento, passando a 300 seggi. In Senato dovrebbe essere confermata l’ampia maggioranza delle forze conservatrici e centriste, che occupano oltre i tre quarti dei seggi. E solo alleandosi con parte di questi Lula potrà riuscire a governare il Paese. Per saperne di più dei futuri equilibri politici del Brasile, però, bisognerà attendere la notte e le prime proiezioni elettorali.
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