Formazione

Sudan: il Darfur in preda alle violenze

Ribelli e militari governativi protagonisti di scontri violentissimi nella martoriata regione occidentale del Paese

di Redazione

Il Darfur, la martoriata regione dell’ovest del Sudan, è ancora in preda a violenti battaglie che oppongono il gruppo ribelle dello Sla (Esercito di Liberazione Sudanese) e l’esercito governativo. Scontri durissimi si stanno verificando intorno alla citta’ di Golo, nella parte occidentale della provincia nelle mani delle forze governative, ma di fatto sotto assedio da parte di quelle dei ribelli -in particolare quelli Sla, che ne dominano le alture circostanti- da molti giorni. Lo riferisce la Bbc online, citando il portavoce dell’Onu signora Radhia Achouri che ha lanciato un appello perche’ cessino le ostilita’, segnalando che le parti stanno anche facendo ricorso all’artiglieria pesante. Secondo testimonianze concordi, nella sola giornata di ieri sono morti almeno una trentina di soldati e poliziotti governativi (nessuna indicazione sulle eventuali perdite subite dai ribelli) oltre che un impiegato sudanese della cooperazione internazionale, perito in un incidente di elicottero. Era con 15 colleghi, miracolosamente sopravvissuti. Comunque i cooperanti, un centinaio, sono stati obbligati ad abbandonare l’area dei combattimenti, riferiscono fonti Onu. Battaglie anche nel sud della regione, nella zona di Shearia. Nel Darfur e’ in corso dal febbraio del 2003 un’insurrezione della popolazione locale -nera ed animista- contro il governo centrale di Khartoum, di etnia araba e fede musulmana, accusato di angariare la regione. La repressione e’ stata durissima: almeno 200.000 morti e due milioni di profughi, tra orrori senza fine. Da un anno e mezzo si svolgono negoziati di pace ad Abuja (Nigeria), che pero’ finora non hanno condotto a risultati concreti. La sicurezza dovrebbe essere garantita da forze di pace dell’Unione Africana, Ua, che schiera circa 7.000 uomini. Ma con impatto modesto. Si e’ ipotizzato di sostituirli con truppe Onu, ma Khartoum (ed altri paesi africani) rifiuta: ammetterebbe, forse, la presenza di caschi blu sole se al fianco delle truppe Ua, e sotto il comando militare africano. Proprio per la disastrosa situazione del Darfur, il vertice Ua svoltosi a Khartoum lunedi’ e martedi’ ha chiamato alla presidenza di turno dell’organismo il Congo di Brazzaville, e non il Sudan come il ciclo normale di rotazione avrebbe previsto.


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