Sostenibilità

I piacentini, quelli tosti

Esperienze sui binari /1

di Daniele Biella

«Quelli del piacentino sono tosti». La frase rimbalza da una stazione all?altra, ed è necessario capire il perché. Franco Trespidi ha 43 anni, vive a Piacenza, ogni giorno raggiunge in treno Milano (stazione di Lambrate), dove lavora come ricercatore elettrottico. È uno dei fondatori dell?Associazione Pendolari Piacenza, che oggi conta circa 200 iscritti e migliaia di simpatizzanti che viaggiano verso Milano o Parma. «Siamo nati nel 1992, la nostra sede era il dopolavoro della stazione, per concessione dei ferrovieri». L?associazione, che oggi ha sede propria, comunica con gli utenti per mezzo di bacheche, volantinaggi e un sito (http://digilander.libero.it/pendolaripiacenza) sempre aggiornato. «Siamo volontari eterogenei, rifiutiamo strumentalizzazioni politiche, in ogni nostra azione scegliamo sempre la strada pacifica e il rispetto delle norme». Le battaglie sono tante: la tratta è congestionata e lunghi tempi di percorrenza e ritardi sono problemi endemici. «In passato abbiamo raggiunto accordi per il miglioramento del servizio», continua Trespidi, «ma non è abbastanza». I rapporti con la Regione Emilia Romagna sono diretti ma poco efficaci. Peggio va con Trenitalia. «Con il nuovo orario la situazione è diventata insostenibile, per questo pochi giorni fa abbiamo deciso di intentare causa all?azienda». Una nuova battaglia ha inizio.


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