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E se vinciamo, lo riproporremo

5 per mille. C'è l'ok anche di Enrico Letta della Margherita. «È un’idea concreta di applicazione della sussidiarietà. Lo schema è buono. E l’esperienza di quest’anno sarà un buon test»

di Ettore Colombo

Letta (Enrico) che parla bene di Tremonti (Giulio) è uno di quei miracoli della politica che solo il mondo del non profit è ancora in grado di far materializzare, specie in tempi di campagna elettorale che già da mesi ha le sembianze del muro contro muro. Eppure accade, su un tema come il 5 per mille. Certo, Letta partecipa ai lavori dell?Aspen Institute di Tremonti e a molti altri laboratori bipartisan (come l?Intergruppo per la sussidiarietà) ma le sue parole di elogio a una mossa dell?arcinemico, quel Tremonti di cui Letta contesta ogni respiro, di solito, per quanto succinte siano colpiscono. Enrico Letta, europarlamentare della Margherita e responsabile economico del partito di Rutelli, esterna su questioni esclusivamente di sua stretta competenza: risparmio, banche, industria, energia. E il 5 per mille rientra in quest?ambito. «Per altro mi sta molto a cuore. E poi il meccanismo mi convince».

Vita: Il 5 per mille è in vigore. Una norma varata da questa maggioranza da valutare con favore?
Enrico Letta: Assolutamente sì. Da subito sono stato tra i fautori di questa norma sia in termini filosofici che di merito. Certo, la norma resta un po? un?eccezione in una legislatura che, nel suo complesso, fa tutto il contrario, ma c?è ed è importante che ci sia. Si tratta di un?applicazione immediata e concreta del principio di sussidiarietà ma anche un?occasione di fornire e restituire protagonismo alla società ma solo se questa ha intenzione di compiere questo passo, di volerlo, questo protagonismo.

Vita: Ma cosa sottende una norma del genere?
Letta: Un mix di volontà di investimenti in capitale umano, ricerca, formazione, innovazione, spinta al volontariato che finora era stato fuori dalle realizzazioni del governo o era rimasto solo nelle sue intenzioni. Inoltre, se non si tratta certo di un provvedimento che cambia il mondo, si tratta di un buono schema che va assolutamente riproposto, in futuro. Si deve evitare che diventi un?iniziativa dal colore politico di parte. Credo proprio che l?esperienza di quest?anno tributario varrà come esperimento e verrà utile anche per una riproposizione del provvedimento nell?anno fiscale futuro. Sono, insomma, per un approccio pragmatico: prima guardare ai risultati, che credo saranno buoni, poi valutare.

Vita: 5 per mille e +Dai -Versi hanno una filosofia comune?
Letta: Sì, perché si tratta di provvedimenti semplici che si completano e di norme che permettono di sfruttare al meglio gli automatismi fiscali: vediamo come le varie associazioni si finanziano, come sfruttano questi automatismi e poi casomai decidiamo qual è il più idoneo, anche se li vedo utili entrambi. Né vedo problemi di platea troppo larga: mi sembra anzi una platea larga il necessario.

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