Non profit
La parola /Alitalia
Il bello è che si fanno chiamare liberisti. Ma quando i nodi vengono al pettine, la ricetta pre elettorale è sempre la solita: cercare di accontentare tutti...
di Alter Ego
Ma non erano liberisti? Non credevano nel mercato come unico e supremo regolatore? Nella mano invisibile, in Adam Smith e in tutte quelle puttanate da metafisica economica d?accatto? Poi, alla fine, dai diritti del calcio in tv all?Alitalia, eccolo il nostro liberismo. Da un lato si fanno trust, lobby, leggi personalistiche, ma poi si sottraggono i diritti del calcio al mercato dei diritti. Dall?altro si giudica «difficile pensare al fallimento» dell?Alitalia, come ha detto Berlusconi. Una società, l?Alitalia, che se davvero avesse affidato il proprio destino al mercato, avrebbe chiuso bottega già da longa pezza.
Altro che Alitalia, il vero nome della compagnia di bandiera dovrebbe essere Alitaglia, le ali che tutti dovrebbero tagliare e nessuno invece taglia.
Invece di leggere la grave crisi dell?Alitalia quale occasione per avviare un processo di privatizzazione, si pensa ancora una volta alla ricapitalizzazione, eufemismo che, nell?Italia dei conflitti di interessi eterni, significa sovvenzione con denaro pubblico.
Scommettiamo.
Davanti all?opportunità di compiere un gesto autenticamente elettoralistico, per il quale i veri liberali e i contribuenti tutti avrebbero sempre dovuto essergli grati, il mago Silvan e il suo governo da Scherzi a parte non taglieranno l?Alitaglia, come necessaria premessa per avere un trasporto aereo efficiente, ma la ricapitalizzeranno con un pateracchio che per accontentare tutti scontenterà chiunque. Soprattutto chi paga il biglietto e resta a terra.
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