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Indagine sull’aborto, i contenuti della relazione finale

Prevenzione, consultori, volontariato i temi trattati. Rosi Bindi: "Un'indagine inutile"

di Redazione

Le proposte contenute nella relazione finale dell’indagine conoscitiva sulla legge 194 presentata oggi alla Camera non invitano a modifiche normative, ma puntano a migliorare la qualita’ dei servizi dei consultori soprattutto per l’aspetto della prevenzione a tutto campo. Il rilancio dei consultori al quale la relazione dedica un intero capitolo, e’ legata alle risorse finanziarie aggiuntive necessarie, anche per raggiungere l’obiettivo, ancora fallito di un consultorio ogni 20 mila abitanti, non raggiunto al sud dove la media e’ di 0,64 per 20000 abitanti. Nel documento si ricorda poi il suggerimento a rendere i consultori come una sorta di ”filtro obbligatorio” rendendo necessario in ogni caso la prenotazione dell’intervento attraverso questa struttura. Il ”punto fermo” viene indicato nella collaborazione ”a rete”, in particolare con i medici di famiglia. ‘Nel rispetto del pluralismo culturale – si legge ancora nel documento – il volontariato deve svolgere un ruolo di ausilio nell’ambito della rete dei servizi a tutela della maternita’ responsabile”. Per fare questo si propone di definire ”in sede di convenzione” i compiti affidati a queste associazioni ”per assicurare che la scelta della donna avvenga in piena autonomia e nella piena consapevolezza di tutti gli strumenti previsti dall’ordinamento”. L’eta’ media delle ragazze che chiedono l’autorizzazione e’ in lenta ma progressiva diminuzione (nel 2004 e’ stata pari a 16 anni e 0 mesi), ed e’ ampia la quota di ragazze straniere. Queste ultime sono state il 25% a fronte di una presenza del 4,5% di stranieri nella popolazione residente. Per questo si suggerisce la presenza nei consultori di mediatori culturali. Si suggerisce poi di raggiungere un’intesa a livello di conferenza stato regioni per modificare il questionario trimestrale gia’ utilizzato per la rilevazione statistica dei casi. Una richiesta che era stata avanzata dal ministro della salute Francesco Storace. “Avevamo ragione a dichiarare l’inutilità di questa indagine”, commenta Rosy Bindi, parlamentare della Margherita e membro della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati dopo la relazione finale di questo pomeriggio del presidente della Commissione Giuseppe Palumbo, in merito alla legge 194. “Per fortuna però – aggiunge la Bindi – non si richiedono cambi normativi”.


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