Economia

Unità cooperativa: le proposte dell’Unci

La centrale cooperativa è favorevole alla nascita di un unico movimento a condizione che...

di Francesco Agresti

“Ampia disponibilità alla proposta di unità del movimento cooperativo, affinché diventi una realtà”. Ad annunciarla è il presidente dell’Unci Luciano D’Ulizia, secondo cui “spetta ai rappresentanti del mondo cooperativo, e non alla politica, stabilire le modalità da seguire per la realizzazione dell’unità del movimento. Questa potrà attuarsi laddove i comuni valori della solidarietà, democraticità e mutualità andranno ad integrarsi con strategie industriali e visioni ideologiche differenti, ergendo le nostre diversità a punto di forza”. L’Unci avanza quattro proposte: PROGETTO COMUNE E AUTONOMO. L’unità del Movimento Cooperativo dovrà essere di tipo progettuale, originata da un programma endogeno, pertanto voluto dalle Centrali, e non esogeno, a garanzia dell’autonomia del movimento. Gli obiettivi da condividere devono mirare al raggiungimento dell’economia sociale di mercato, nella consapevolezza che le imprese cooperative sono soggetti produttivi capaci di proporre forme di mercato alternative ma di successo rispetto all’economia neocapitalistica. All’interno di questa visione, l’articolazione di strutture bancarie, assicurative e finanziarie per le imprese cooperative è necessaria per supportare questo progetto. TRATTAMENTO PARITARIO MA PROPORZIONALE. L’Unità del Movimento deve basarsi su una partecipazione paritaria ma proporzionale legata ad uno dei valori cardine della cooperazione, la democraticità, ovvero, una testa un voto e non sull’entità economica. Detto principio non deve essere rispettato solo dalla singola impresa cooperativa ma, in un’ottica ampia e progettuale, dall’intero movimento. AUTONOMIA REALE E NON DI FACCIATA. Condizione necessaria per l’unità del movimento è il raggiungimento di un’autonomia svincolata da appartenenze partitiche e caratterizzata dalla trasversalità delle proposte. Il programma deve condurre alla realizzazione della piena occupazione, all’elevazione dei redditi medio-bassi ed allo sviluppo di un nuovo sistema di welfare che punti alle potenzialità della cooperazione sociale con l’efficiente/efficace utilizzo degli strumenti della flessibilità e modulabilità. UNITÁ ORGANIZZATIVA TRA CENTRALI E SETTORI DI ATTIVITÁ. Puntare all’unione significherà diventare come movimento più efficienti, validi e competitivi al fine di offrire servizi e risposte adeguate alle imprese ad ai soci-lavoratori, realizzando anche le funzioni insostituibili di mutualità esterna. Le riforme vanno fatte per sviluppare e non condizionare il movimento cooperativo.


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