Mondo
Cina: decine di impianti pericolosi
Lo ha detto Zhou Shengxian, direttore dello State Environment Protection Agency (Sepa), che ha il compito di controllare la sicurezza dell'ambiente
In una conferenza stampa tenuta oggi a Pechino, Zhou ha affermato che l’inquinamento del fiume Songhua, nel nordest del paese, e’ ora sotto controllo. Un’esplosione in una fabbrica chimica nella citta’ di Jilin, in novembre, ha causato la fuoriscita di una grande quantita’ di nitrobenzene, un materiale tossico che ha formato una grossa macchia sul fiume.
Dopo aver in un primo momento negato la gravita’ dei fatti, le autorita’ provinciali hanno sospeso per quattro l’ erogazione di acqua del fiume alla citta’ di Harbin, vicina al confine con la Russia. Lo studio ordinato dal governo di Pechino dopo l’incidente ha rivelato che la maggior parte degli impianti si trova lungo il corso dei due principali fiumi del paese, il Fiume Giallo e il Fiume Azzurro. ”La collocazione delle fabbriche rappresenta un problema”, ha aggiunto Zhou, ”e dobbiamo prendere delle misure per impedire futuri incidenti”. Degli impianti osservati dai tecnici del Sepa presentano quelli che Zhou ha definito ”degli ovvii rischi ambientali”. Il direttore dell’agenzia per l’ ambiente ha ammesso che ”per troppi anni” la Cina ha considerato lo sviluppo economico piu’ importante del rispetto dell’ambiente. Ora, ha concluso Zhou, il governo ha deciso ”in modo rapido e con la massima determinazione” di mettere fine allo sviluppo ”selvaggio”.
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