Mondo
Congo: il nord-kivu in preda al caos
L'esercito regolare congolese, appoggiato dai caschi blu, riconquista la roccarforte di Rutshuru dopo una settimana di scontri nel nord-kivu. Quattro morti tra i "dissidenti"
Secondo quanto riferisce Radio Okapi, “gli elementi della 5a brigata integrata delle Forze armate congolesi hanno raggiunto la loro sede centrale di Rutshuru dopo aver riconquistato alcune località prossime alla cittadina di Rutshuru, nel Nord-Kivu (est del Congo), grazie all’appoggio della Monuc (Missione delle Nazioni Unite in Repubblica democratica del Congo, ndr)”.
I soldati della brigata sono giunti da Kanyabayonga, 175 chilometri a nordest di Goma, il capoluogo del Nord-Kivu, dove si erano ritirati al termine di due giorni di scontri violentissimi con elementi dissidenti dell’esercito congolese appartenenti alla temutissima 83ma brigata dell’ex generale Laurent Nkunda, vera e propria mina vagante nel Nord-Kivu sospettato di voler sabotare il processo elettorale attualmente in corso nel Congo.
“Eranio circa le 18” scrive Okapi.net, “quando una colonna di veicoli della 5a brigata integrata è entrata nella cittadina di Kiwanja (cinque chilometri a nord di Rutshuru) sotto gli applausi della popolazione locale. I militari erano scortati dal contigente indiano della Monuc. Alla loro guida, il colonnello Espérant Masudi”, nominato ad interim in rimpiazzamento del colonnello Kasilikila, richiamato in urgenza a Kinshasa dallo Stato Maggiore centrale.
Sempre Radio Okapi segnala che caschi blu indiani si sono scontrati ieri con elementi dissidenti dell’8a regione militare congolese. Il bilancio è di quattro morti e tre arrestati, tutti soldati dissidenti. La Monuc ha immediatamente condannato questa aggressione minacciando di applicare fino in fondo il suo mandato di proteggere le popolazioni civili, continuamente soggette a aggressioni e sopprusi, ivi compreso l’uso della forza. Ad oggi, sia la zona di Rwindi che quella di Rutshuru sono totalmente sotto il controllo dell’esercito regolare congolese e della Monuc. Di fatti, l’agenzia Onu per l’emergenza umanitaria (Ocha) ha annunciato per oggi una missione di valutazione dei bisogni delle popolazioni civili nelle aree investite dagli scontri.
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