Economia

Consolida: la nostra sfida si chiama integrazione

E' quella tra i vari strumenti a disposizione: la Carta dei servizi, il bilancio sociale e la certificazione di qualit

di Benedetta Verrini

Di una cosa sono assolutamente certi al Consorzio Consolida di Lecco: la certificazione di qualità non è un bollino, né un faldone di carta lasciato a prendere polvere nei cassetti. «è un sistema di organizzazione e rendicontazione del lavoro che entra a far parte del quotidiano», spiega Marco Clementi, responsabile dei servizi di supporto del consorzio, «fino al punto che la qualità smette di essere una ?sovrastruttura?, ma ogni processo lavorativo è già realizzato secondo parametri di efficienza e qualità». Il Consorzio Consolida è nato a Lecco nel novembre 1993, ad opera di un gruppo di cooperative sociali, per rispondere a un bisogno condiviso di lavorare ?in rete? nell?affrontare temi e problemi dell?imprenditoria sociale. Oggi conta 22 cooperative, suddivise a metà tra il tipo A e B, operative su un territorio che si estende da Colico alla Valsassina fino a Vimercate, alle porte di Milano. La prima certificazione di qualità è arrivata già nel 2000, con la vecchia normativa (Iso 9001:1994), poi il consorzio si è certificato secondo l?Uni En Iso 9001:2000 per la gestione dei contratti per conto delle cooperative associate, la progettazione ed erogazione di servizi formativi in ambito socio-educativo assistenziale rivolti alle cooperative associate e di servizi di orientamento di base e specialistici. La certificazione consente a Consolida, tra l?altro, di mantenere l?accreditamento presso la Regione Lombardia nell?ambito della formazione. Il Consorzio lecchese aderisce alla Rete di Cgm, che nell?ambito della promozione della qualità delle proprie associate ha scelto l?ente certificatore Cisq-Cert. Anche le singole cooperative di Consolida, al loro interno, stanno facendo un cammino verso la qualità, supportate dal consorzio: «Entro l?anno arriveremo a 10 cooperative certificate», conferma Clementi. Il protocollo messo a disposizione da Cgm «è stato inizialmente la base operativa sulla quale ci siamo mossi per giungere a uno strumento di qualità sempre più personalizzato», spiega Clementi, «perché ciascuna coop ha le sue peculiarità». Con la cooperativa di tipo B Kwa Kusaidia, che lavora nell?ambito delle campionature e della falegnameria e che oltre alla certificazione del sistema di gestione per la qualità ha intrapreso un percorso per giungere alla certificazione del sistema di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro (Ohsas18001), Consolida sta facendo un cammino di stretta integrazione fra Carta dei servizi, bilancio sociale e certificazione di qualità». «è questa la vera sfida», conferma Clementi, che collabora inoltre da anni in un grande ente certificatore, il Dnv-Det Norske Veritas. «L?integrazione dei diversi strumenti di gestione serve proprio a evitare l?inutile duplicazione di carte, e costruire invece una sinergia di buone pratiche e forme di rendicontazione che guidino ogni giorno il nostro lavoro». La Carta dei servizi, chiaramente, è una sorta di ?contratto con i cittadini? sulla qualità e gli standard dei servizi «che ti permette di farti conoscere all?esterno», spiega. La certificazione, invece, «guarda inizialmente all?interno, ma poi si riflette anche all?esterno attraverso il miglioramento delle prestazioni». Il bilancio sociale consente una rendicontazione fruibile da tutti i portatori di interesse circa gli impegni assunti e gli obiettivi pianificati. Il risultato di questa integrazione è chiaro: «Imparare ogni giorno a rendicontare, magari in modo diverso, ciò che facciamo, fino al punto in cui non spenderemo più tempo e denaro per la qualità, perché già ce l?abbiamo, perché è entrata nel nostro dna. Ciascuno diventerà ?responsabile di processo?, cioé all?interno del consorzio o della cooperativa avrà l?incarico di raggiungere determinati obiettivi di gestione e avrà anche gli strumenti misuratori per verificare l?efficienza e l?efficacia del proprio lavoro». Parole Carta dei servizi Rappresenta uno strumento di dialogo, una sorta di ?contratto? tra gli utenti e la cooperativa: è uno strumento di trasparenza sui servizi resi per tutelare i diritti e coinvolgere direttamente gli utenti nel sistema. Bilancio sociale Rovescia il punto di vista tradizionale affiancando ai meri dati contabili del bilancio i numeri concreti e le azioni realizzate per raggiungere gli obiettivi fissati nella mission.


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