Ma il volontariato non perde i benefici

Gentile avvocato Pettinato, sono il responsabile di una piccola associazione di volontariato del bresciano che lavora con gli anziani. Ho letto su ?Vita? della imminente riforma del regime fiscale delle organizzazioni non profit. Vorrei sapere se in seguito a tale nuova legge le associazioni di volontariato come la nostra perderanno i benefici sulle attività marginali, previsti dalla normativa vigente.
Lettera firmata

Risponde S. Pettinato
Ovviamente, quando si forniscono risposte basate su leggi in corso di approvazione e perfezionamento, le opinioni vanno recepite sotto riserva di definitività. Pertanto, fermo restando che dovremo guardare in Gazzetta Ufficiale (il testo definitivo dei decreti delegati in questione dovrebbe vedere la luce entro la fine del mese di luglio, o al massimo a settembre) se effettivamente quello che oggi si conosce del progetto Zamagni diverrà, così com?è, legge dello Stato, al momento attuale sembra che le sue preoccupazioni siano infondate. Ciò perché, anche se è vero che le organizzazioni del volontariato saranno automaticamente ammesse al regime delle Onlus – per le quali non esiste una norma sulle attività marginali, anche se però tutte le attività connesse con i fini solidaristici sono tenute escluse da imposte – pare che la legge vorrà cumulare i due regimi, nel senso che il volontariato prenderà il nuovo regime Onlus senza perdere il vecchio regime di cui alla legge 11 agosto 1991, n. 266. Le dico che questa soluzione a me personalmente non piace, e mi auguro che qualche ripensamento intervenga.

Ma una cosa sono le opinioni personali, specie quelle in termini di opportunità, e un?altra i pareri legali: sotto tale secondo profilo non posso che confermare che l?organizzazione di volontariato che oggi esclude da imposte sul reddito certe attività commerciali riconosciute marginali, in base allo speciale decreto potrà continuare a farlo, anche se dette attività non dovessero considerarsi coperte dall?esclusione Onlus.