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Da oggi Hebron è “zona militare chiusa”

La polizia israeliana ha l'ordine di arrestare i coloni israeliani presenti a Hebron se non residenti.

di Chiara Brusini

Per la prima volta dalla sua graduale costituzione a partire dagli anni Settanta il rione ebraico di Hebron (Cisgiordania) e’ stato proclamato da oggi ”zona militare chiusa”: vi è vietato il soggiorno ad israeliani che non vi siano residenti permanenti.

Il provvedimento e’ stato deciso ieri dal comandante militare della Cisgiordania, generale Yair Naveh, per mettere fine alle violenze di giovani coloni che si oppongono alla evacuazione dalla zona del mercato ortofrutticolo di otto famiglie ebree. Tale sgombero, che darebbe seguito ad una sentenza della corte suprema israeliana che ha imposto l?espulsione delle famiglie dalle case che da anni occupano illegalmente, dovrebbe avvenire nel mese di febbraio.

Nei giorni scorsi centinaia di coloni, fra cui molti giovani e giovanissimi esponenti del movimento dei “ragazzi delle colline” – estremisti di destra delle colonie ultrà del sud della Cisgiordania – hanno attaccato la polizia e gli abitanti palestinesi del centro di Hebron, bruciando alcune case. L’esercito israeliano e’ impegnato adesso ad allontanare gli estremisti dalla zona di Hebron.

I dirigenti del rione ebraico hanno accusato il governo israeliano di essersi comportato nei loro confronti ”in modo oscurantista” e hanno assicurato che non demorderanno dalla lotta. Alcuni rabbini nazionalisti hanno anche inoltrato una lettera al premier ad interim Ehud Olmert, avvertendolo che rischia di essere “punito dal Cielo” se sgomberera’ ebrei dalle proprie abitazioni e invitandolo a ”meditare sul caso di Ariel Sharon”, che la scorsa estate a Gaza ha sgomberato una ventina di colonie ebraiche.

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