Famiglia

Aborto: la Rosa nel Pugno vuole cambiare la legge, cos

"Non è vero che la 194 non si può toccare. Dipende da cosa. Noi vorremmo garantire tempi più stretti, rafforzare la contraccezione, introdurre l'aborto farmacologico": ecco la proposta della Rosa

di Sara De Carli

Su una cosa sono tutti d’accordo: sul fatto che della 194 ci sono parti che non vengono applicate. Quando però si tratta di individuare queste parti non attuate, le posizioni sono molto diverse. Si tratta della parte della prevenzione – è risaputo – per il Movimento per la vita, quella sulla certezza dei tempi di intervento e la contraccezione per l’Associazione Luca Coscioni e la Rosa nel Pugno. La Rosa nel Pugno e l’associazione ‘ Luca Coscioni’ a seguito dell’ audizione in commissione Affari Sociali sull’applicazione della legge 194, mercoledì 11 gennaio hanno presentato una proposta di legge che modifichi la 194 in direzione di una maggiore rapidità di intervento. “Nonostante la legge preveda che l’aborto debba essere praticato subito – dice Silvio Vitale, il medico che per primo ha sperimentato in Italia la pillola abortiva RU486 – oggi, mediamente, trascorrono 21 giorni da quando la donna chiede il primo appuntamento”. All’audizione sono intervenuti il segretario dell’ associazione ‘Luca Coscioni’, Marco Cappato, l’esponente della Rosa nel Pugno, Enrico Buemi, Silvio Viale e la consulente generale dell’ associazione Coscioni, Mirella Parachini. ”Non giochiamo in difesa ma portiamo avanti le nostre posizioni su temi quali la vita, la legalita’ e la liberta’ di coscienza all’interno dell’ Unione”, ha detto Marco Cappato. Rivedere la legge 194 quindi non è più un tabù per nessuno, e tutti a questo punto giocano a carte scoperte: “La nostra proposta di legge – ha detto Enrico Buemi, deputato della Rosa nel pugno – vuole richiamare l’attenzione su questioni che sono rimaste non risolte dalla 194. Siamo dunque pronti a riaprire il confronto. Tra i punti della legge da modificare secondo la nostra proposta, ci sono la prevenzione primaria e la contraccezione, il fornire un servizio a tutti i cittadini italiani alle condizioni previste dalla 194, sia in strutture pubbliche che private, e la garanzia di rendere disponibili anche altre tecniche, come quelle dell’aborto farmacologico. Rivendichiamo i risultati positivi della legge ma allo stesso tempo puntiamo ad aumentare le garanzie alle donne assicurando tempi certi”. ‘Sulla prevenzione -ha assicurato Buemi- si vuole porre l’accento con la proposta di legge che sara’ presentata tra pochi giorni i cui firmatari sono i parlamentari della Rosa nel Pugno”. Buemi ha aggiunto: ”in una visione laica intendiamo rafforzare alcuni punti previsti dalla legge 194. E’ un atto politico e non ci sono sicuramente i tempi, un punto di partenza”. Coscioni a questo proposito ha ricordato che la proposta e’ ”un’integrazione” di quella che presentarono i Radicali italiani tre anni fa raccogliendo decine di migliaia di firme. Infine Mirella Parachini ha ribadito ”non vi e’ alcuna blindatura della 194: questo e’ il senso della proposta”. Silvio Vitale ha inoltre sollevato durante l’ audizione il problema delle donne emigrate e soprattutto di quelle che provengono da paesi dove l’aborto e’ vietato. E ancora ha affrontato il tema di donne che cambiano idea: ”su 130 donne, solo 8 sono quelle che mutano opinione parlando con medici come me”. Netta – per tutti – la risposta del Presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini: “La legge 194 oggi non ha alternative. Porsi il problema di cambiarla rappresenterebbe una fuga dalla realtà, considerando anche il referendum”.


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