Cultura
Sudan, accordo con Kenya per rimpatrio profughi
Firma tra governi e Unhcr: il primo di una serie per il rientro dei rifugiati
di Redazione
Ieri, 12 gennaio 2006, a Nairobi, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha firmato con i governi del Sudan e del Kenya un accordo tripartito che stabilisce i ruoli e gli obblighi che ciascuna delle tre parti avrà nell’assistenza al rimpatrio dei rifugiati sudanesi che nel corso degli ultimi quattordici anni hanno ricevuto protezione in Kenya. L’accordo rappresenta una pietra miliare per il processo di rimpatrio, in quanto è il primo di sette accordi tripartiti che l’UNHCR prevede di firmare con i paesi confinanti con il Sudan. Tali accordi agevoleranno e organizzeranno le operazioni di rimpatrio in Sud Sudan di circa 70mila rifugiati durante la prima metà del 2006. Circa 10mila di essi potrebbero rientrare autonomamente dal solo Kenya.
E’ particolarmente significativo che il primo di questi accordi sia stato concluso proprio in Kenya, un paese che ha rivestito un ruolo cruciale nel processo di pace in Sudan, che è culminato con la stipulazione – il 9 gennaio 2005, a Nairobi – del Comprehensive Peace Agreement (CPA), che ha posto fine a ventun anni di guerra civile fra il Nord ed il Sud del Sudan.
L’UNHCR prevede di assistere il rimpatrio di 70mila rifugiati provenienti dal Sud Sudan prima dell’inizio della stagione delle piogge, che avrà inizio in maggio o in giugno. Attualmente circa 550mila rifugiati sudanesi vivono in esilio in uno dei paesi confinanti con il Sudan ed oltre 5 milioni di sudanesi sono sfollati all’interno del loro paese. Le stime dell’UNHCR indicano che nel corso dello scorso anno da 70mila a 80mila rifugiati hanno fatto autonomamente ritorno nel Sudan meridionale. Il programma di rimpatrio organizzato, gestito dall’UNHCR, è cominciato in dicembre, quando un piccolo gruppo di 131 rifugiati ha fatto ritorno ai loro villaggi dal campo di Kakuma, nel Kenya nord-occidentale.
Con l’accordo raggiunto martedi scorso, tutte le parti sono convenute sul principio fondamentale secondo cui ogni rimpatrio deve essere volontario. Il Sudan si è impegnato ad assicurare che i rifugiati rimpatrino in condizioni di sicurezza e con dignità; il Kenya, da parte sua, si è impegnato a continuare a salvaguardare i diritti di quei rifugati che decidono di trattenersi, almeno per il momento, in Kenya.
Questo accordo sarà seguito da altri accordi tripartiti fra il Sudan, l’UNHCR ed altri paesi confinanti con il Sudan. Si prevede che il trattato con la Repubblica Democratica del Congo sarà firmato alla fine di gennaio, per essere immediatamente seguito da quello con la Repubblica Centrafricana. Sono inoltre in corso le negoziazioni con l’Uganda e l’Etiopia nei quali circa 14mila rifugiati sudanesi – su un totale di 73mila distribuiti in 5 campi – hanno chiesto all’UNHCR di poter rimpatriare immediatamente.
L’UNHCR confida che questi accordi rappresentino anche un chiaro segnale per i donatori e che li invitino a stanziare i loro finanziamenti per le operazioni di rimpatrio. Per le operazioni in Sudan, nel 2005 all’Agenzia sono pervenuti soltanto 42 dei 76 milioni di dollari richiesti all’inizio dell’anno. Per quanto riguarda il 2006, per finanziare il rimpatrio saranno necessari come minimo 63 milioni di dollari.
I principali paesi che offrono asilo ai rifugiati provenienti dal Sudan meridionale sono l’Uganda (204.400 rifugiati presenti nel paese), l’Etiopia (73.400), la Repubblica democratica del Congo (69.400), il Kenya (74mila), la Repubblica Centrafricana (36mila) e l’Egitto (30.324
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