Welfare
Almeno diamo la grazia a Sofri
«Indulto? Non cè più tempo», dice Alfredo Mantovano, di An. Che ora fa pressing su Castelli per lex leader di Lc
Non amo la compagnia (Pannella&co, ndr) ma l?idea di un provvedimento generale che allenti la tensione e il peso sulle carceri italiane si va facendo sempre più urgente e pressante». Parla in questo modo il sottosegretario all?Interno Alfredo Mantovano, esponente di primo piano di An. Un dato è imprescindibile, ai suoi occhi: «L?indultino è un pannicello caldo», spiega, «un provvedimento di clemenza a tempo limitato che, dopo sei mesi, ha bisogno di un provvedimento simile in una logica infinita e inutile, come ha dimostrato quello licenziato due anni fa dal Parlamento. Servono invece nuovi fondi e nuovo impulso alla costruzione di nuove carceri, fondi e impulsi non forniti in modo adeguato, in questi anni, anche se qualcosa si è fatto». Bisogna cioè investire di più in edilizia penitenziaria, per Mantovano, e qui parte la prima, velata, critica al ministro della Giustizia, Roberto Castelli.
Con il quale è invece in aperto contrasto sul destino di Adriano Sofri: «La guerra è finita e l?ha vinta lo Stato. Ora Sofri esca dal carcere. Mi rivolgo al ministro di Giustizia perché inoltri la pratica della grazia al Quirinale. La grazia è sempre un gesto di umanità e da sempre, anche quando la grazia era nella sola disponibilità del sovrano, le condizioni di salute hanno avuto peso importante nel prendere una decisione». Sull?amnistia invece Mantovano invita a non farsi troppe illusioni: «Nonostante l?encomiabile impegno di molti parlamentari mancano troppi pochi giorni alla fine della legislatura perché il Parlamento adotti provvedimenti utili e concreti. Non si può continuare solo a illudere i detenuti».
Martedì 10, intanto, si è riunita la commissione Giustizia della Camera proprio per esaminare una nuova pdl su amnistia e indulto. Se venisse licenziata dalle Camere prima del loro scioglimento, avrebbe una corsia preferenziale nella prossima come fa notare a Vita uno dei suoi principali sostenitori, il parlamentare del Prc, Giuliano Pisapia.
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