Famiglia

Tutti in ginocchio da Draghi

Palledicarta/ Lunedì 16 gennaio, sir Drake (alias Mario Draghi) s’insedia alla guida di Bankitalia. Molte le questioni che dovrà affrontare

di Ettore Colombo

Lunedì 16 gennaio, sir Drake (alias Mario Draghi) s?insedia alla guida di Bankitalia. Molte le questioni che dovrà affrontare, dalla riforma interna dell?istituto ai rapporti con la politica. I giornali hanno dedicato a Draghi pagine di elogi sperticati, ritratti sdraiati ed editoriali volti a dimostrare quanto l?uomo – stante il suo passato di direttore generale del Tesoro e non solo – è l?uomo giusto al posto giusto dopo gli scempi combinati da Fazio sulla poltrona di Palazzo Koch. Resterebbero un paio di problemini, di cui però i giornali italiani di tendenza liberaldemocratica hanno pensato bene di sgravare le spalle del giovane e longilineo neogovernatore. Il primo è il giudizio sull?opa Unipol su Bnl: il parere dell?Isvap, atteso da mesi dalle coop, rischiava di finire come uno dei primi e più scottanti incartamenti sul tavolo di Draghi. A mettere la pulce al naso sono stati i giornali e, tra essi, il quotidiano il Riformista e altri (Sole 24 Ore compreso). Ma soprattutto la cosa è stata rilanciata dal giornale tempio (e guardiano) dell?alta finanza internazionale, il Wall Street Journal. Draghi, infatti, in qualità di consulente della banca d?affari Goldman Sachs, avrebbe espresso parere (richiesto dagli spagnoli di Bbva) sull?acquisto della Bnl. Il che vuol dire che tutto sarebbe fuorché ?terzo? rispetto all?opa di Unipol. Ma se la penna di Tonia Mastrobuoni (e gli editoriali del Wall Street Journal) hanno sollevato il caso, pochi sono stati i commentatori che hanno ricordato l?allegra compagnia che ha preso parte alla crociera a bordo del transatlantico Britannia, il 2 giugno 2002, quando alcune teste d?uovo della finanza interna e internazionale tracciarono il solco delle ?privatizzazioni all?italiana?. Morale, a sollevare dubbi su Draghi sono stati solo in tre: l?intellettuale di destra Marcello Veneziani su Libero, Alfonso Gianni (consigliere economico di Bertinotti) su Liberazione, diversi sulla Padania. Resta che Draghi, sulla tolda del Britannia, c?era eccome. Buon lavoro, governatore.


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